Documenti bero derivarne notevoli conseguenze per lo sviluppo dell'agricoltura. A lungo termine bisogna, infatti, prospettarsi un crescente distacco tra le zone dotate di ricche risorse potenziali agricole e le zone sostanzialmente povere, e agire di conseguenza, per le une e per le altre, con politiche profondamente diverse. Nelle zone ricche converrebbe - in una prospettiva di lungo termine - subordinare tutto alla possibilità di immettere i loro prodotti sui ricchi mercati dei paesi altamente industrializzati. Un'agricoltura intensiva basata s·ulla irrigazione in ambiente mediterraneo può, mediante un organizzato sforzo di modernizzazione in tutti i settori, produrre a prezzi di concorrenza molte materie prime industriali e molti prodotti alimentari pregiati, la cui domanda dei paesi industriali presenta ancora una notevole elasticità. Naturalmente un tale indirizzo comporta una energica azione di politica economica diretta: 1) ad assicurare la partecipazione in condizioni di parità di questi paesi ad un mercato comune quanto più largo possibile; 2) ad organizzare la produzione in modo da soddisfare le esigenze di questo vasto mercato, a costo di sacrificare gli interessi agricoli ed extra-agricoli interessati al mantenimento di ristretti mercati nazionali chiusi; 3) a stringere ed osservare accordi con i paesi e le aree concorrenti per una regolazione dell'offerta dei prodotti, per la stabilizzazione dei prezzi e di conseguenza per il mantenimento di convenienti << terms of trade »; 4) ad accettare e strenuamente perseguire una efficiente organizzazione ·interna della produzione e dei mercati agricoli; 5) a sviluppare pregiudizialmente una politica di rapido sviluppo della produzione nelle zone di alta suscettività, con rigorosa selezione delle stesse, ossia a realizzare una politica di sviluppo programmato e non una semplice politica di incentivi alla spontanea iniziativa privata; 6) a combinare in queste zone la politica di sviluppo agricolo con una politica di sviluppo industriale in modo che la prima renda più facile la seconda e che la seconda, creando un consistente mercato locale di consumo, serva di rinforzo alla prima. La realizzazione in un ciclo relativamente breve di anni di una simile politica di sviluppo agricolo intensivo strettamente collegato a un intensivo, localizzato sviluppo industriale rappresenta per giudizio unanime la via più rapida per raggiungere quella fase di sviluppo economico, che è detta « autopropulsiva ». Nel rapporto FAO una tal politica di concentrazione degli sforzi è esplicitamente raccomandata, anche se il quadro delle condizioni economiche sopra indicate non è altrettanto esplicitamente tratteggiato. Una analoga revisione si impone, a mio avviso, anche nei riguardi 73 Bibliotecaginobianco . .
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