Nord e Sud - anno IX - n. 25 - gennaio 1962

• .. Manlio Rossi Daria - sebbene manchi nel Rapporto un esplicito riferimento - conseguire un considerevole aumento anche nei riguardi delle colture arboree specializzate (vite e specialmente olivo). Nel secondo settore - quello dell'agricoltura estensiva (pascoli e colture estensive in asciutto) e del rimboschimento - il progetto prevede un considerevole aumento delle rese unitarie accompagnato da una riduzione della superficie coltivata tale da consentire più elevati redditi a una popolazione agricola in aumento. La politica di sviluppo necessaria al conseguimento di questi obiettivi, per essere efficace richiede non soltanto - come nel Rapporto è detto - un'azione coordinata in tutti i vari settori (opere pubbliche, riforma agraria, ricomposizione fondiaria, assistenza tecnica, sviluppo cooperativo, credito, istruzione generale e professionale), bensì una chiara valutazione delle condizioni economiche nelle quali lo sviluppo verosimilmente avrà luogo. È quest'ultimo il punto sul qt1ale il Rapporto FAO lascia più perplessi e st1l quale conviene, quindi, ragionare. Malgrado che il Rapporto vi faccia esplicito riferimento, non ci sembra che esso consideri concretamente le conseguenze del fatto che nel prossimo ventennio lo sviluppo dell'area del Mediterraneo dovrà realizzarsi in stretta connessione con l'ulteriore sviluppo dell'Europa Occidentale. Il rapido elevamento dei redditi e la crescente deficienza di mano d'opera nell'Europa Occidentale faranno sentire intensamente i loro effetti nell'area del Mediterraneo in conseguenza dei vincoli economici e politici sempre più stretti tra i due complessi. I bassi redditi di una gran parte delle popolazioni agricole di questi paesi non rist1lteranno, perciò, più accettabili e cospicue correnti emigratorie muoveranno da essi verso le aree industriali europee. Questo sta già avvenendo i11 cospicua misura nell'Italia Meridionale, la Grecia e la Spagna ed è, quindi, poco probabile - malgrado il previsto aumento della popolazione - che si verifichi la previsione del Rapporto FAO di un aumento delle unità di lavoro in agricoltura da 39 a 42 milioni 5 • È più probabile che- lo sviluppo abbia luogo in condizioni di intensa mobilità sociale delle popolazioni e con una certa (variamente distribuita) diminuzione assoluta della popolazione agricola. Se queste osservazioni sono giuste, ossia se lo sviluppo economico di questi paesi va visto non isolatamente, ma in diretto rapporto con lo sviluppo della contermine ed associata Europa occidentale, potreb5 Per l'Europa Meridionale si prevede, in effetti, la diminuzione di un milione di unità di lavoro (da 23.7 a 22.7), che appare troppo scarsa; e per i paesi arabi considerati un aumento di ben 14.1 milioni di unità . 72 ' \ Bibliotecaginobianco

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