Nord e Sud - anno IX - n. 25 - gennaio 1962

• • ) Manlio Rossi Daria moderna politica agraria resta interamente affidata all'azione dello Stato. Una adeguata programmazione di questa azione costituisce, pertanto, la condizione fondamentale per lo sviluppo agricolo e la determinazione della priorità per alcuni interventi rappresenta il momento più delicato per le nuove politiche agrarie. Questi elementari richiami possono servire a una corretta impostazione e discussione del tema a me affidato in questo Convegno. I due gruppi di paesi - Europa Meridionale e paesi arabi del vicino Oriente e del Nord Africa 1 - cl1e ·costituiscono l'area del Mediterraneo, malgrado le loro notevoli differenze e il diverso grado e ritmo di sviluppo economico di ciascuno, possono e debbono essere considerati come appartenenti ad un sol tutto, non soltanto per la posizione intermedia che occupano nella scala dello sviluppo economico tra l'Europa Occidentale da un lato, e l'Africa o l'Asia, dall'altro 2 , ma perché hanno in comune molte caratteristiche e molti problemi. La· posizione geografica, il comune rapporto col Mediterraneo, le comuni caratteristiche ambientali, le simili potenzialità produttive tenderanno sempre più a legarli in un comune mercato e in un comune processo di sviluppo economico. · Questa comunanza di destini ha la sua base principale nell'agricoltura, che resta ancora l'attività economica prevalente in tutti questi - - paesi. Essa, infatti, presenta comuni problemi in conseguenza di un simile regime climatico (più o meno arido nella stazione primaverileestiva, ad imp~tuose precipitazioni autunno-vernine e con forti variabilità da un anno all'altro), di una simile prevalenza di territori collinari e montani, di una simile importanza dell'erosione del suolo e dello sregolato regime dei corsi d'acqua, oltre che per alcuni caratteri 1 Secondo il recente (1959) Rapporto FAO per lo sviluppo del Mediterraneo, rientrano nella prima Portogallo, Spagna, Francia Meridionale, Italia Meridionale, Jugoslavia, Grecia, Turchia, Cipro con una popolazione complessiva al 1956 di 114 milioni di abitanti (pari al 65% della popolazione dell'area totale); rientrano nella seconda Libano, Siria, Giordania, Iraq, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, con una popolazione complessiva sempre al 1956 di 61 milioni di abitanti (pari al 35% della popolazione dell'area totale). Per quanto riguarda Israele, in quel Rapporto si è preferito considerarlo, malgrado la sua posizione geografica, come parte dell'Europa Meridionale. 2 Il reddito n1edio per abitante, che è in media nell'area mediterranea così definita di 190 dollari, varia tra l'uno e l'altro dei paesi considerati tra massimi di poco superiori ai 300 e minimi di 100 dollari. Esso occupa, cioè, una posizione intermedia tra gli equivalenti redditi dell'Europa Occidentale (sempre superiori ai 400 dollari) e quelli dell'Africa e dell'Asia (sempre inferiori ai 100). Il distacco tra i paesi dell'Europa Meridionale e. i paesi arabi del vicino Oriente del Nord Africa è indicato dai due r~dditi medi per abitante,· pari rispettivamente a 215 o 155. 70 \ Bibliotecaginobianco \ I

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