Nord e Sud - anno IX - n. 25 - gennaio 1962

Giornale a più voci nismo deve operare nei diversi paesi; in secondo luogo, la CGIL italiana, quando debba scegliere fra il disciplinato adeguamento agli schemi della · FSM e un'azione più aderente alla realtà economica e politica italiana, sopra tutto in rapporto alla avvenuta evoluzione della posizione socialista e al~a grave minaccia politica che essa può costituirt: per il PCI, sceglierà decisamente la seconda strada; il che ovviamente non renderà più facile il compito nè ai socialisti, IÌè alle altre forze politiche e sindacali impegnate nella politica di centro-sinistra. Questo significa che ci troviamo oggi in Italia di fronte a un comunismo accorto, dialettico, possibilista, che renderà estremamente difficile e insidiosa, nel prossimo avvenire, la via della sinistra democratica. Questo significa che il comunismo italiano, almeno sul piano della manovra politica, ha convertito la propria crisi a proprio vantaggio, assorbendo nel centrismo togliattiano i fermenti di base, che prorompevano da due fatti paragonabili sul piano psicologico - e forse più gravi sul piano politico - alla rivolta d'Ungheria: il congresso di destalinizzazione e le esplosioni nucleari sovietiche; e che esso, costretto ad assumere un volto più democratico, nel momeI1to stesso in cui sopisce i suoi travagli interni può riassumere verso l'esterno una capacità d'iniziativa da tempo perduta. Questo significa che il lavoro e le occasio11i di caratterizzazione, specie dai banchi dell'opposizione, diventano assai più difficili per gli autonomisti socialisti. Questo significa che i socialisti rischiano d'essere nuovamente esposti -· e assai più lo saranno, se mancheremo all'appuntamento della politica di centro-sinistra - alle suggestioni d'un comunismo dialettico e condiscendente. Questo significa, infine, che i sindacati democratici troveranno la CGIL su posizioni costruttive e obiettivamente democratiche rispetto ai maggiori problemi del momento, dalla programmazione economica allo sviluppo tecnico, dalla contrattazione collettiva alla preparazione professionale. È chiaro che al di là di questi incontri sulla via democratica verso il potere rimane la ragionevole convinzione che ben altro sarebbe l'atteggiamento dei comunisti, il giorno in cui si trattasse non più della strategia per la conquista del potere, ma dell'esercizio d'un potere comunque conseguito. E che non è fuori luogo il ricordo di quella storiella, nella quale un tale, che in una mareggiata aveva perduto un carico di fichi, nel mentre guardava tristemente un mare tornato calmissimo, a un passante che ammirava· quella perfetta e invitante calma replicava: « Non ti fidare, e' vuol degli altri fichi», Ma è chiaro al tempo stesso che questa evoluzione di metodo risponde a una maturazione della realtà economica, politica e sociale, che impone alle forze democratiche italiane e occidentali una consapevolezza adeguata alla elevatezza e alla difficoltà dei compiti nuovi; che alla moderna dialettica del comunismo non si può opporre un anticomunismo inerte, pregiudizialista, balordo, ignorante, negativo, strumentalizzato attraverso schieramenti politici eterogenei ed immobili; e che, a tradurre queste proposizioni in termini di · attualità politica italiana, il tempo non lavora a nostro favore: mancare 47 ... Bibliotecaginobianco

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