.. Note della Redazione gresso della civiltà politica e della società democratica. E il nostro lavoro, continuerà, con più impegno, nell'avvenire. Ma una rivista di intervento culturale e politico, vorremmo ricordare ai nostri lettori, non ha soltanto problemi di sopravvivenza da risolvere: essa · deve assicurarsi la maggiore diffusione possibile. Una rivista ha, per sua stessa natura, una circolazione limitata,~ per necessità di cose il lavoro di un gruppo che si raccoglie intorno ad un periodico e che attraverso di questo si esprime è un lavoro di élite che può dirigersi quasi esclusivamente alle élites politiche e culturali · della società, ai « quadri », per usare un termine che ha avuto fortuna negli ultimi tempi. Il successo di una rivista, pertanto, si misura dalla sua capacità di inserire nel circolo degli interessi vivi della classe dirigente, della società politica e civile, le proprie idee e le proprie proposte. Questo, naturalmente, presuppone la possibilità di raggiungere, ovunque si trovino, regolarmente i lettori, la possibilità di allargarne la cerchia. Le riviste culturali e politiche che non si appoggiano agli apparati dei grandi partiti, oggi, hanno tutte, chi più, chi meno, maggiori difficoltà che in passato di inserirsi sul mercato delle pubblicazioni periodiche. Il problema, ripetiamo, non è soltanto nostro; è di tutta la pubblicistica mensile italiana di un certo livello. E le ragioni sono facilmente individuabili: avendo, per il loro stesso carattere, tali riviste una tiratura limitata e quindi una vendita limitata, né i librai, e tanto meno i distributori e gli edicolanti hanno interesse a diffonderle: i n1.argini di utili che ricavano dalla vendita delle poche copie che possono diffondere nòn li ripagano del tempo che vi hanno dedicato. È quindi una necessità, per le riviste, concentrare la diffusione nelle edicole e nelle librerie più importanti e centrali delle città di maggior rilievo: questo durerà almeno fino a quando non si troverà un modo soddisfacente per risolvere il problema di conciliare l'esigenza di essere presenti nel maggior nurrzero di librerie e di edicole possibile con l'altra di contenere in limiti sopportabili le spese che ciò comporterebbe. Non è un problema facile da affrontare: ma porselo fin d'ora avendo di mira una possibile e soddisfacente soluzione non sarà inutile né per noi né per le riviste amiche. Forse è prematuro avanzare delle proposte a tale riguardo: ma da qualche tempo stiamo considerand9 la possibilità di di invitare le amministrazioni delle riviste amiche a mettere insieme le forze per affrontare i11,comune il problema della diffusione, della presenza delle rispettive pubblicazioni nelle librerie e nelle edicole in misura più consistente di quanto non avvenga ora. Tanto avevamo l'obbligo di dire, soprattutto per rispondere a quei lettori i quali si lamentano perché non trovano la rivista dappertutto, in tutte le edicole e in tutte le librerie. Ciò accade non tanto per deficienze nostre, quanto per una situazione obiettiva che riguarda tutte le pubblicazioni culturali e politiche italiane a periodicità mensile o quindicinale (e spesso, anche settimanale). Ma per gli stessi lettori vogliamo aggiungere che se il problema della diffusione e d~lla circolazione della rivista tramite 40 Bibliotecaginobianco
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