• .. Vittorio de Caprariis contesto democratico il rapporto tra classe politica e formula politica, stabilito da Mosca, va, se non proprio capovolto, almeno profondamente corretto. Nei regimi democratici il processo di formazione di una classe politica si svolge parallelamente e ·contemporaneamente al process·o di formazione di un'ideologia, che fornisce il supporto della formula politica, talché è difficilissimo stabilire quale dei due processi sia cominciato per primo. La formula politica non è più una giustificazione a posteriori, ma la risultante dell'incontro di principi dottrinari e delle concrete esigenze politiche, economiche e sociali di una società ad un certo momento del suo sviluppo; ed un ceto dirigente, inteso il termine nella sua accezione più vasta e non soltanto in quella di ceto di governo (o di governo-ombra), si definisce proprio in funzione della sua ideologia, e dunque della formula politica cui aderisce e che viene elaborando, e insieme contribuisce a porre in essere quell'incontro di ideologia e di concrete esigenze che si è detto. Il rapporto tra classe politica e formula politica si atteggia, così, come un rapporto di condizionamento reciproco, talcl1é l'una non può esistere senza l'altra e ciascuna aiuta l'altra, ed entrambe sono legate allo stesso destino nel trionfo come nella sconfitta~ nel rinnovamento come nella degenerazione ..Anche nei regimi democratici si può verificare che ad un processo di involuzione aristocratica o burocratica di una minoranza (al potere o all'opposizione che sia) si accompagna un -processo di ossificazione ideologica, si accompagna una mancanza di ripensamento della formula politica e di adattamento di essa alle cangianti condizioni della congiuntura storico-politica; e viceversa. La classe politica appare così spogliata di ogni demiurgia, appare ·per ciò che veramente è in un contesto democratico: la mente e volontà sintetiche di un popolo, che possono creare e non creano dal nulla, ossia opere di cui non esistano nel paese in cui esse agiscono le premesse e le condizioni. E insieme la formula politica è liberata di ogni sospetto di essere un'escogitazione a freddo, e al tempo stesso gratuita (dal punto di vista della congiuntura storico-politica) ed interessata (dal punto di vista della minoranza dirigente che l'utilizza), è liberata dal sospetto di essere un mero instrumentum ·regni. Forse qui vi è veramente un mutamento di natura, un salto qualitativo, che differenzia profondamente la dottrina tradizionale della formula politica da quella nuova, che qui si è appena accennata, e che in conseguenza differenzia anche una dottrina democratica da una teoria conservatrice delle élites. Vi è ancora un altro punto su cui mi pare che sia opportuno richiamare l'attenzione in una discussione sul tema: democrazia ed 30 Bibliotecaginobianco
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