Nord e Sud - anno IX - n. 25 - gennaio 1962

Le élites e la democrazia di Vittorio de Caprariis La dottrina e, a maggior ragione, la realtà delle élites hanno costi· tuito per decenni e continuano a costituire uno degli idoli polemici preferiti del dottrinarismo democratico. Anche in questo caso, come, ad esempio, in quello dei gruppi di pressione, la condanna moralistica ha spesso tenuto il luogo dell'approfondimento critico del problema teorico o della concreta ricerca sociologica; ed anche quando questo approfondimento e questa ricerca vi sono stati, essi sono stati viziati da un pregiudizio polemico, magari inconsapevole, quasi che il solo discutere di siffatte questioni portasse come conseguenza una compromissione grave della purezza della fede democratica. Nè miglior grazia il concetto di élites ha trovato presso gli studiosi di parte marxista, pei quali esso si atteggia come una sorta di interessato diversivo dalla problematica classista, quasi un modo di far dimenticare che la sola logica autentica della lotta politica era la lotta di classe, e che ogni ceto dirigente politico non è altro che il portatore di determinati interessi di classe. Per gli scrittori politici, soprattutto anglosassoni, appartenenti alla corrente democratica, dunque, l'élite ha in sé qualcosa di diabolico. Meisel, che pure è autore di un accurato (ma non sempre felice) studio su Gaetano Mosca, ha potuto scrivere, ad esempio, che la « nozione di élite... fu una manna per tutti coloro che volevano dare battaglia alle utopie gemelle: quella democratica e quella socialista », seppellendo così la dottrina delle « minoranze dirigenti » sotto il grave peso del sospetto della manovra reazionaria. E G. E. G. Catlin non ha esi• tato ad affermare: « parlo per me da democratico, proprio nel senso specifico anglosassone ... Come tale, perfino i riferimenti filosofico-politici di un Maritain (seguito in questo da De Jouvenel) ad una élite mi danno un brivido alla schiena. L'Occidente anglosassone rifiuta istintivamente ogni ricorso confuciano all'uomo superiore »: dove non si sa se ammirare il candore di queste affermazioni o turbarsi per le confusioni che esse rivelano. Ma forse l'esempio più eloquente di questo imbarazzo e del sordo rancore degli scrittori politici democratici nei confronti del problema e della realtà delle élites è fornito dal libro 22 Bibliotecaginobianco

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