I complici voleri; e così facendo ne provocano irrimediabilmente, inesorabilmente la decadenza. Ciò spiega perché in tutti questi anni tali forze politiche non hanno mai scoperto abusi e inefficienze della pubblica amministrazione e della macchina statale; ciò spiega perché hanno imposto alla stampa quella cortina di silenzio e di omertà cui si accennava al principio; ciò spiega perché hanno assecondato la Democrazia cristiana in tutte le deviazioni illiberali di cui si è resa fino ad oggi responsabile. Le destre, infatti, non hanno da difendere gli interessi democratici, che sono gli interessi dei più; hanno da tutelare ristretti privilegi, e allo scopo si servono di qualsiasi strumento; sono disposti a barattare i primi per conservare meglio i secondi, come abbiamo anche recentemente visto a proposito del dibattito sulla censura; sono disposti, in ogni occasione, a dimenticarsi dello Stato, e a consentirne l'abbassamento del prestigio o la manomissio11e, come abbiamo visto nei casi più sopra citati, e nell'atteggiamento tenuto riguardo ai problemi della mafia siciliana. È lecito, perciò, agli uomini ed ai giornali che rispecchiano le idee della destra, moderata e non, scandalizzarsi quando vengono alla luce episodi come quello di Fiumicino? Se da quell'episodio viene fuori che il prestigio, il senso dello Stato, - per dirla con Panfilo Gentile - so~o irrimediabilmente compromessi, sono caduti, come suol dirsi, nella polvere, non è tempo, per essi, di recriminazioni e di sermoni più o meno moraleggianti: è tempo di esame di coscienza. Il discorso naturalmente vale per quegli uomini e per quei partiti che, pur gravitando a destra, fanno mostra di tenere ancora ai valori della nostra civiltà democratica e liberale; vale per i Malagodi, per i liberali, e, perché no?, per gli editorialisti della grande stampa di informazione che hanno scoperto, improvvisame11te, una propria vocazione moralizzatrice dopo anni di colpevole silenzio. GIUSEPPE CIRANNA 21 Bibliotecaginobianco
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