Nord e Sud - anno IX - n. 25 - gennaio 1962

I complici timore che mettendo le mani nella macchina dello Stato e svelandone i difetti e le magagne si scoprissero gli interessi della conservazione politica ed economica che è la maggiore beneficiaria del mantenimento dello statu quo, hanno giocato un brutto scherzo ai detentori professionali del « senso dello Stato »: essi so110 diventati i complici, anzi i primi e veri responsabili della sclerosi della macchina statale. Tutto questo, naturalmente, deriva dalla logica delle posizioni politiche che la destra moderata in primo luogo, laica o cattolica che fosse, ha assunto dalla caduta del fascismo in poi. L'efficienza della macchina statale non poteva non essere compromessa quando riuscivano sempre a prevalere gli interessi e la volontà di chi gridava allo scandalo tutte le volte che una razionalizzazione dei servizi burocratici ed amministrativi ed una nuova disciplina di fondamentali settori della pubblica amministrazione avrebbero implicato un allargamento dei compiti dello Stato, a danno dei privilegi di taluni gruppi economici e politici. È stato giustamente ricordato che ha arrecato più nocumento allo Stato, sia sul piano del prestigio che sul piano dell'efficienza, l'assurda ed anacronistica campagna contro il cosiddetto « statalismo » di quanto non ne abbiano arrecato i burocrati corrotti e i governanti • • 1ncapac1. Ma con questo siamo appena ai margini, alla periferia del problema della responsabilità delle destre, da quella reazionaria e sovversiva a quella moderata, nel deterioramento dell'apparato politico-amministrativo dello Stato, e nella perdita di prestigio che quest'ultimo ha subito nella considerazione dei si11goli cittadini. Il secondo punto da prendere in considerazione concerne l'esercizio del potere statale a fini di conservazione di parte a cui ci hanno abituato molti governanti sotto la pressione delle forze della destra, moderata e non; riguarda il modo in cui lo Stato è stato fatto servire, in tutti questi a11ni, a consolidare e difendere determinati interessi politici ed economici in contrasto con l'interesse generale della collettività; concerne, in sostanza, quel divorzio tra Stato e giustizia, tra Stato e diritto che una tale condotta ha determinato nella coscienza di larga parte dei cittadini. Situazioni scandalose come quella di Fiumicino nascono di qui, dalla maniera disinvolta di concepire i rapporti tra i cittadini e lo Stato che si è andata diffondendo negli ultimi tempi. Quando si sono manifestati i primi sintomi di un siffatto, disinvolto costume? E chiaro che, a questo proposito, il discorso dovrebbe cominciare da lontano. Per limitarci agli anni a noi più vicini non possiamo dimenticare che ha inizio con il 18 aprile del 1948 una sta17 Bibliotecaginobianco

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