Nord e Sud - anno IX - n. 25 - gennaio 1962

I complici dello Stato italiano, di questo organismo così bello, così sfolgorante, così maestoso nelle parole dei tanti statalisti che vorrebbero caricarlo di compiti impegnativi e farne la 11ostra balia asciutta e il nostro angelo custode ». E potremmo continuare, negli esempi e nelle citazioni. Ma, a questo punto, var;rebbe la pena di cercare di spiegarsi come stiano effettivamente le cose, di indagare a chi vadano attribuite le maggiori responsabilità del deterioramento della macchina dello Stato, che è quanto dire delle strutture fondamentali su cui poggia tutta la vita politica e civile, se questo deterioramento esiste veramente ed è grave, come a noi sembra. Varrebbe la pena, soprattutto perché sarebbe doveroso oltre che indilazionabile, da parte di chiunque ne abbia la possibilità, contribuire alla restaurazione della verità proprio in questo momento, mentre cioè si ·possono determinare condizioni politiche capaci di promuovere e favorire le riforme necessarie a risanare lo Stato in tutte le sue articolazioni politiche e burocratiche. La ricerca delle cause dei malanni che affliggono lo Stato italiano non potrebbe esaurirsi facilmente, e sarebbe ovviamente una ricerca complessa, che chiamerebbe in causa moltissime questioni e problemi per cui non abbiamo competenza; più che tentare di svolgerla compiutamente, come sarebbe necessario, accenneremo alle linee su cui andrebbe condotta, limitandoci a mettere l'accento sui punti già acquisiti al giudizio obiettivo di qua11ti hanno guardato e guardano alle cose politiche del nostro paese con il distacco della comprensione storica, punti dai quali non si potrebbe in ogni caso prescindere per giudicare serenamente della presente situazione italiana. Il primo di questi punti riguarda il rapporto tra le destre e lo Stato, la posizione assunta da questo settore dello schieramento politico italiano nei riguardi dei problemi della efficienza della macchina statale-burocratica, e non soltanto di questa, dei problemi cioè che si sono posti nel momento stesso in cui crollava l'impalcatura dello Stato totalitario. È luogo comune abusatissimo nella pubblicistica politica e nella propaganda di parte 1noderata che nel patrimonio politico ed ideologico della destra ci sia u11 forte senso dello Stato, una coscienza dei doveri individuali nei riguardi della collettività di cui difettereb .. bero invece le altre forze politiche. Questo potrebbe essere stato vero, semmai, per il passato; e, in ogni caso, bisognerebbe distinguere tra i momenti in cui il senso qello Stato veniva inteso correttamente, in armonia con la concezione liberale, e i momenti della degenerazione della concezione stessa dello Stato ad opera delle forze reazionarie e totalitarie; il senso dello Stato come lo sentì Silvio Spaventa è ben altra 15 ·Bib iotecaginobianco

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