I complici tanto numerosi e disfunzioni tanto gravi nell'apparato politico-amministrativo dell'esecutivo, che il parlare di una crisi delle istituzioni non è in alcun modo fuori di luogo. Lo scandalo di Fiumicino, nei precisi termini accertati e denunciati dall'inchiesta Bozzi, riproduce 'in vitro' tutti i vecchi e nuovi màli della macchina statale e getta su di essa un discredito la cui risonanza va molto più in là delle 'strane' vicende dell'aeroporto della Capitale ». E di rincalzo, il « Corriere della Sera », per la penna di Panfilo Gentile: « La lettura della relazione della Commissione di inchiesta presieduta dall'onorevole Bozzi, sulla costruzione dell'aeroporto di Fiumicino, consente, senza possibilità di dubbio, una conclusione generale poco confortante: ed è lo scarso senso dello Stato, o, per essere più precisi, dello Stato di diritto. Per Stato di diritto si inte11de, come è ben noto ai giuristi, l'autodisciplina che lo Stato dà a se stesso e agli organi che lo rappresentano. Lo Stato di diritto, in parole povere, è il contrario dell'abuso, dell'arbitrio, del disordine, dello sperpero ». E la diagnosi si può tranquillamente accettare, perché episodi del genere di quelli verificatisi a proposito della costruzione del nuovo aeroporto di Roma avvengono quando lo Stato è ammalato e le manchevolezze sono del sistema più che dei singoli uomini. Ma ai due giornali di Roma e di Milano che tanta capacità di influenza hanno sulla vita politica e quindi amministrativa italiana bisognerebbe chiedere perché accade che diagnosi come quella che abbiamo riportata e che qualcuno potrebbe giudicare perfino coraggiosa si possono leggere soltanto molto dopo che una situazione anormale è stata denunciata dagli oppositori; perché tanto coraggio, negli organi di informazione italiana, si ha soltanto quando la condanna di u11a situazione scandalosa ha l'avallo autorevolissimo di una commissione di inchiesta parlamentare. Si potrebbe e si dovrebbe • chiedere perché, se lo Stato italia110, o n1eglio, l'apparato statale politicoamministrativo è « vecchio, fatiscente, tarato, e per miracolo si tiene ancora in piedi » - sono parole del direttore de « La Nazione » - essi, i maggiori giornali di informazione, se ne accorgono soltanto ora. Biso~ gnerebbe in sostanza domandare che cosa l1anno fatto, i giornali che si proclamano indipendenti e quindi dovrebbero tenere alla libertà di giudicare di tutti liberamente, dei governi come dell'opposizione, per evitare questo progressivo decadimento dello Stato, e il deterioramento della macchina burocratico-amministrativa sino al punto che oggi che sono costretti ad occupars~ne perché i risultati di un'inchiesta parlamentare fanno cronaca politica e nessuno può quindi ignorarli, non possono fare a meno di parlarne con tanto nero pessimismo ( c'è stato perfino chi, non resistendo alla tentazione della citazione erudita, ha 13 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==