Cronache e Memorie operai che dal Nord industriale traggono le motivazioni storiche del loro esistere, sono i quadri meridionali quelli che forniscono il tono della lotta politica, volta a volta rinnovatori o, più spesso, fermi in un settarismo che è, tutto insieme, odio e diabolico orgoglio, testardaggine e lunga memoria, che son qualità tutte meridionali in un paese che ormai ha la memoria corta e nessuna caparbietà. Qui non c'è nessuna generosità, nessuna dimenticanza e nessuna bonomia. Mi viene in mente che questa immagine del Mezzogiorno l'intuii già molti anni fa, al tempo della grande riscoperta meridiona- . listica, per allora romantica e confusa, del 1945-1948. Andavo per l'agro di Crotone insieme con un giovanotto di quella Camera del Lavoro. Se non sbaglio si chiamava Poerio. Vedemmo Botricelli, Isola Capo Rizzuto e altri paesi che, allora, non c'era neppure il cimitero. Il treno si fermava a certe stazioncine e scaricava un fiasco d'acqua potabile per la famiglia del capostazione. Allora nessuno immaginava che in Italia ci fossero certe cose, per esempio che si potesse camminare per chilometri in mezzo a boschi di olivi trovando una « B » incisa su ogni tronco, e poi incontrare ancora grandi g~eggi di pecore ognuna con la sua « B » impressa a fuoco. La stessa lettera era dipinta sui muri di tutte le case coloniche; marcava i buoi, le fontane e le stalle, perché era la sigla del padrone. Per chilometri e chilometr:i. -C'era da scoprire tutto il Sud, quello della miseria e quello della ricchezza. La gente conosceva a malapena i nomi di tre o quattro grandi famiglie capitalistiche del Nord. Scoprire i Barracco, i Berlingeri, i Lanza, i Colonna o i Torlonia era un'impresa affascinante. L'Italia del Sud era un continente inesplorato. Q11ando tornai a Roma, raccontai al direttore che quel Poerio (se così si chiamava) girava senza posa tra Catanzaro e Crotone ad organizzare i contadini e diffondere il verbo: si levava le scarpe e camminava a piedi su per le colline, mangiando il cibo offerto da quella povera gente e dormendo nei fienili. Il direttore si entusiasmò e mi chiese di scrivere uri articolo in cui quel giovanotto fosse paragonato ai vecchi socialisti umanitari del Nord, ai profeti del sindacalismo agricolo che, come Massarenti o Prampolini, avevano battuto a piedi o in bicicletta le province di Ravenna, Reggio Emilia e Cremona portando Il Capitale come una Bibbia. Non volli scrivere quell'articolo perché già capivo che il senso delle due predicazioni, l'atteggiamento spirituale e pratico di quei vecchi messia e di questi giovani organizzatori, erano completamente differenti, e non soltanto perché erano passate due generazioni, da allora, ma perché a Sud la predicazione sociale prendeva un altro, più feroce tono, incideva su più chiuse e 113 Bibliqtecaginobianco I ,
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