Nord e Sud - anno IX - n. 25 - gennaio 1962

Cronache e Memorie vole Di Vittorio e un funzionario della CGIL, che era alto e grande come me, ma di capelli biondi. Quelle donne s'immaginarono, chissà perché, che noi fossimo i figli del loro deputato, che era a sua volta una specie d'arcangelo vendicatore e giustiziere. Si buttarono a te-rra e presero a baciarci le mani e a stringerci i ginocchi, quasi trascinandoci fino ai due cadaveri sulla piazza, dinanzi ai quali dovemmo non pregare, ma salutare col pugno chiuso. Erano le vittime di una rivoluzione che non sarà mai fatta. Ma, certo, debbo a quegli anni difficili la conoscenza d'un certo aspetto, d'una certa faccia del Mezzogiorno, eh.e assai raramente mi capita di trovare nella corrente letteratura. Parlo della· faccia dura, aspra, risentita, di tante popolazioni meridionali, della magra crudeltà del Sud. Nel sottosuolo di certe città, come per esempio a Palermo, corre un oscuro fiume di torbido sangue, di dolore e di tortura: basta grattare tra le fondamenta di quelle chiese e di quei palazzi per trovare antiche fosse comuni, tracce di ignoti delitti, indizi di orrore. Ma non è a questo che mi riferisco. Parlo dell'attuale crudeltà del coltello e della « lupara », degli scherzi macabri e delle bastonature a sangue, di quei chiusi, aspri e impenetrabili dialetti nei quali si compiono i giuramenti delle camorre. Ci vuol tempo, bisogna scavare a lungo prima di identificare queste realtà. C'è per esempio una zona del Meridione che di solito si trascorre velocemente in treno o in auto quando si corre da Roma a Napoli. Non vi si ferma mai nessuno. Le strade, strette e malamente asfaltate, si snodano per. infinite curve e controcurve tra alti vigneti e grandi, polverosi paesi: improvvisamente tµtto si slarga in una distesa pianura, fosca, dove vivono i bufali. Si chiama la Terra dei Mazzoni: sta tra la Via Appia e la Domiziana, pressappoco tra la riva meridionale del Volturno e i confini settentrionali della provincia di Napoli. Ci sono i « Mazzoni di Capua » e i « Mazzoni di Aversa», con Santa Maria Capua Vetere, San Cipriano, Frignano, Casal di Principe e Aversa stessa, Santa Maria a Vico, Villa Literno, Trentola e Grazzanise. Al turista, speci~ d'inverno, quando la gente gira senza cappotto, una sciarpa rossa intorno al collo, qualche volta uno scialle sulle spalle e quei pantaloni svolazzanti, di carta velina, che si vedono solo nel Mezzogiorno, sembra di vivere in un presepe napoletano. La gente, specie i « casigni » e i « cicoriari », che sono le infime categorie delle « pagliare » dove s'allevano le bufale, usa portare due pistole nelle tasche dei pantaloni. Ecco alcune storie di quelle parti. Un giovanotto ha ucciso con una revolverata alla nuca un altro but- · tero che, al cinema, gli aveva pestato un piede senza chiedergli scusa. 111 Bibli~tecaginobianco

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