Nord e Sud - anno IX - n. 25 - gennaio 1962

Mezzogiorno e centro-sinistra sociale, scolastico-culturale, noi troviamo che in tutti e tre questi campi, il Mezzogiorno appare come il più vasto ed essenziale, anche se non esclusivo, punto di riferimento. Prendiamo, ad es., il problema politico-costituzionale, che è il pro-- blema dell'attuazione della Costituzione per quel che riguarda le autonomie regionali e locali. Si tratta di un problema che, se ha interesse per le zone più evolute d'Italia, ha fondamentale interesse per il Mezzogiorno e per le zone depresse in genere. Il governo centrale è più lontano, amministrativamente e politicamente, dal Lazio che non dalla Lombardia: ci si può figurare quanto sia lontano dalla Calabria o dalla Lucania. Checché ne dicano i conservatori, l'esperienza regionalistica è stata nel complesso positiva, e non bastano i casi dell'Assemblea regionale siciliana a sme11tire questo consuntivo. Del resto, il fatto che esista tuttora la mafia in Sicilia non ci porta a nessun particolare giudizio istituzionale e strutturale, che non sia la necessità di affrontare una situazione delinquenziale particolare. Esista o non esista la regione in Sicilia, certi fenomeni degenerativi della vita associata saranno caratteristici di alcune disgraziate zone di quell'isola; e non si può trarre, pertanto, da una condizione particolare una conclusione di ordine generale. Lo sviluppo autonon1istico è la sola arma che noi abbiamo per abituare le popolazioni meridionali, e le popolazioni depresse in genere, all'autogoverno. E se non vi è altra via, oggi, per risolvere democraticamente il problema dei popoli già colonizzati, figuriamoci se esista altra via per risolvere il problema della depressione politica del Mezzogiorno. Lo sviluppo a11tonon1istico, nella politica di centro-sinistra, è uno dei bisturi cl1e sara11110 usati per gradualmente eliminare i cancri della tradizione politica e amministrativa meridionale. Sul terreno econo1nico-sociale, la pianificazione non ha diverso scopo. Vi è certamente un aspetto della politica di centro-sinistra, che riguarda il rapporto fra le varie classi e ceti ovunque tali classi e ceti operino: in aree soprasviluppate o sottosviluppate. Si tratta della politica di accostamento delle condizioni economiche generali, per cui il divario fra le varie classi ed i vari ceti si attenui. È la politica che i laburisti vogliono spingere più a fondo in Inghilterra, dopo il felice esperimento di alcuni anni fa, o i democratici americani negli S.U. d'America. Ma accanto a questo obiettivo comune di tutte le politiche di sinistra democratica in Occidente, v'è la politica propria di un Paese a struttura dualistica come l'Italia. La pianificazione, con i suoi addentellati come la nazionalizzazione delle fonti di energia, ha, in Italia, lo scopo precipuo di raggiungere una perequazione economica territoriale; ed è da questo angolo visuale che il Mezzogiorno viene 9 Bibliote~aginobianco

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