Nord e Sud - anno IX - n. 25 - gennaio 1962

Ugo La Malfa La DC non si è sottratta, nel Mezzogiorno, a questa legge che aveva caratterizzato i governi liberali dall'Unità in poi. E sebbene essa avesse chiesto la collaborazione di repubblicani e socialdemocratici, la sua forza, rispetto a questi due partiti, e, soprattutto, la scarsa presenza -di repubblicani e socialdemocratici nella vita meridio~ale, non ha servito a correggere una vecchia e consolidata tradizione politica. Con la politica di centro-sinistra si può sperare, per la prima volta nella storia d'Italia e del Mezzogiorno, che una forza democratica e popolare relativamente massiccia entri in giuoco, non come forza di opposizione, ma di maggioranza, sì da modificare, in senso democratico, non solo l'equilibrio nazionale, ma l'equilibrio meridionale. Sarebbe un fatto straordinariamente nuovo nella vita meridionale, sempreché il soffocante clima chiuso di tale vita politica non riesca anche a debilitare questa 11ltima vasta riserva di forze democratiche, portandoci all'estrema alternativa politica: conservatorismo e trasformismo meridionale-comunismo. Ma andando ben oltre il problema delle forze politìche, vi è altresì l'aspetto programmatico, che lega strettamente la questione meridionale alla politica di centro-sinistra; ed è questo aspetto programmatico, quando sia seriamente vissuto, a prometterci un definitivo superamento dell'arretratezza meridio11ale e del trasformismo politico che l'ha finora caratterizzata. Si può anzi dire che le linee programmatiche proprie del centro-sinistra, quali risultano dalle indicazioni finora disponibili, derivano direttamente da una esperienza meridionalistica o, se non si voglia dare una delimitazione storico-geografica così ristretta, dall'esperienza relativa all'esistenza, nel nostro Paese, di vastissime aree depresse. In altri termini, il problema da cui la politica di centrosinistra ha preso programmaticamente le mosse è l'esistenza di una società a struttura dualistica, qual'è, appunto, la società italiana. Ciò non vuole dire che non si possa fare politica di centro-sinistra in una società che non abbia aspetti dualistici: vuol dire soltanto che la politica di centro-sinistra in Italia è nata, come esigenza, da una condizione storica particolare. Ed è, appunto, questo elemento caratterizzante originario, la struttura dualistica, che mi ha fatto preferire, sul terreno economico, come strumento di pianificazione, la Cassa per il Mezzogiorno a qualsiasi altro organo, fosse esso ministeriale o rneno. Perché la Cassa per il Mezzogiorno accanto ai suoi innegabili difetti, ha il pregio di un'esperienza accumulata sul terreno delle aree depresse, che nessun'altra struttura tecnica e amministrativa ha mai avuto. D'altra parte, se consideriamo che il programma di centro-sinistra è stato articolato in tre grandi campi: politico-costituzionale, economico8 Bibliotecaginobianco

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