minoritaria, -Jormata dopo· Ia rinnovata gestione delle sinistre; tendeva ad appoggiarsi a destra. Qui la destra è soprattutto il MSI, ma ·ciò ·no11spaventava gli andreottiani dell' o,n. · Caiati. Di fronte a1la possibilità concreta di· vedere a Brindisi una giunta DC-MSI il deputato. democristiano Scarascia (che pure è legato alla locale organizzazione bonomiana) minacciò le dimissioni. Così nel '58 il consiglio comunale fu. sciolto, e Brindisi ebbe un commissario nella persona del prefetto ·Prestipino, la cui gestione non è stata del tutto 11egaJiva, anzi ha avuto ·il merito di approvare il progetto di un ottimo piano regolatore, cf1e gia'ceva da alcu11i anni nei tiretti municipali. Durante la gestione commissariale, la situazione brindisina è maturata favorevolmente ali' espansione elettorale della DC, sia per 1notivi d'ordine politico (alleggerimento delle respo11sabilità pubbliche del partito di governo, diminuzione di contrasti interni, concentrazio11e sulle ·questioni orga11izzative), sia in co11seguenza di un avvenimento destinato a segnare una svolta nella vita della città marinara: l'impianto di un grande stabilimento della Montecatini. Il « pr•otettore » della nuova impresa è apparso subito - agli occlii del pubblico - il sottosegretario alla Difesa, on. Caiati, per i rappo1ti che quest'ultimo facil1nente ha potuto tenere al centro, e per l'aiuto cl1e nella sua specifica qualità ha potuto concedere. La sdemanializzazione di suoli intorno alla città ( è noto quali e quante difficoltà le autorità milita1i oppongono alle più ·ovvie richieste in tal senso) è stata una delle occasioni di intervento del potente parlamentare andreottiano; e la DC, ·apparsa come la mediatrice - almeno in questa prima .fase - in tutti i rapporti con la grande industria milanese· è stata naturalme11te la beneficia1ia della grande speranza dei brindisini. Tutti i partiti, meno il comunista (che ha g11adagnato un seggio 11assando da 4 a 5), l1anno ceduto voti e seggi alla DC. Ci ha rimesso la destra: i monarchici, che avevano due seggi e li l1anno perduti; i neofascisti, che sono passati da 8 a 6; e perfino i socialisti, passati da 10 a 8 consiglieri. Non è servito a niente l'autonomismo del PSI (all'ultimo congresso provinciale affermatosi con 1'89,4o/o dei voti degli iscritti) guidato dall'on. Guadalupi. Evidentemente il 6 novembre per i partiti ·il pr,oblema non consisteva nell'indicare una prospettiva politica generica, ma nel mantenere contatti con la realtà locale, nel non lasciare la presa su un elettorato già fiaccato da anni di manovre inconcludenti e dalla lunga gestior1e com~issariale, ·ed alla fine colpito dalla prospettiva ravvicinata, concreta, locale, di una grossa iniziativa eoo80 Bibliotecaginobianco ,_
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