Nord e Sud - anno VIII - n. 23 - novembre 1961

• I solo le. sia pure scarse rappresentanze socialdemocratiche e repubblicane non accettano di unirsi ai comunisti, ma non è affatto probabile che si riesca - nelle condizioni attuali - ft mettere « con le spalle· a1 muro la DC e a farne esplodere le contraddizioni interne ». Ci vuol altro. · Il 12 febbraio di quest'anno Fanfani ammoniva a Rapallo i suoi amici dj partito a non confondere il proprio torna·conto con il bene comune o jl comodo propri•o con la libertà, mentre i dirige11ti provin•- ciali della DC foggiana stracciavano gli impegni presi . dal direttivo nazionale e decidevano di rimanere sulla strada della· scandalosa giunta minoritaria di centro-destra. Fanfani a Rapallo esortava i suoi ad cc acquistare generosamente nuovi adepti alla democrazia », mentre a Taranto la DC voleva solo· acquistare transfughi e sostenitori sotto costo. Gli effetti deleteri della propensione di tanta part~ della DC meridionàle si facevano sentire anzitutto su tino degli anelli deboli dello schieramento democratico: il PSDI, che consentiva alla DC di preparare le combinazioni centriste e minoritarie. Da Foggia'. a Potenza, da Bari a Taranto e a Matera, i rappresentanti socialdemocratici hanno tutti aderito alle proposte democristiane per eludere il centro-sinistra, in contraddizione co11 ciò che si poteva: leggere negli stessi giorni in editoriali della cc Giustizia ». I risultati si son visti. Oggi si rischia il !icorso a vari nuovi commissari prefettizi, sicchè siamo forse ad un punto limite della lotta amministrativa, oltre il quale fra poco apparirà chia1ro che gli interessi delle amministrazioni locali si giocano ai dad_i nelle segreterie di certi partiti. In tutto questo si riscontrano ~lcune costanti: una è la inefficienza delle varie giunte di fortuna costituite; l'altra la corruzione in atto o in potenza che esse implicitame~te e fatalmente comportano. In questa situazione le buone intenzioni non servono quasi a· niente. In pratic_a, affaticati in logoranti schermaglie, irretiti da mille piccoli problemi di schieramento locale, nemmeno i dirigenti a' livello provinciale riescono a_partecipare alla definizione di alcun programma. Come dimostrano le storie di quasi tutte le iniziative, dal consorzio per rarea industriale di Bari al consorzio per il nucleo di Matera 1 • Dove le cose vanno meglio, come per il IV Centro siderurgico a Taranto, lo si deve alla capacità operativa dell'azienda di Stato, ed alla seria progettazione anche urbanistica, sottratta alle piccole dirigenze democ~istiane locali, sensibili soprattutto alle speculazioni sui terreni. E buone intenzioni sono anche q1:1elledella « sezione enti locali della ·DC », annunciate nel convegno svolto a maggio sul « comune • 77 •Bibliotecaginobianco

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