Nord e Sud - anno VIII - n. 23 - novembre 1961

I' una cosa è auspicare l'ingresso- della donna in ma·gistratura a parità· di con.dizioni, altra è affidare proprio i processi più delicati in maggioranza a chi professionalmente non è giudice, uomo o donna eh' egli sia. La mozio11e congressuale si esprime con forza· sui problemi q.el · · reclt1tamento e del tirocinio dei giovani magistrati, sottolineando la necessità di incentivi di vario tipo, anche economico, al fine di incoraggiare i migliori tra i giovani laureati ad entrare in magistratura ed invocando un sistema di severo tirocinio selettivo, alquanto prolungato nel tempo. Rispetto all'incentivo economico, una parola lucida e defi-. nitiva è stata detta dal prof. De Francesco, il quale ha ammonito che la vocazione non d,eve identificarsi con l'eroismo, come, al co11trario, con retorica intrisa dell'immancabile richiamo al decadimento dei valori, ha fatto il De Marsica; se oggi, ha osservato De Francesco, il trattamento econornico non appare, in genere, remunerativo per i giovani dell'Italia centrosettentrionale, cosa accadrà il giorno in cui il miglioramento delle condizioni generali di vita parificherà anche in questo il Sud al Nord? È sulla base delle accennate premesse che il congresso ha preso -decisa posizio11e per la riforma· dei codici di rito, civile e penale, poichè, con1e si legge nella mozione, cc la magistratura non è insensibile alle insistenti criticl1e e denun.zie cl1e dagli organi dell'opinione pubblica e da qualificati consessi di giuristi vengono espresse in ordine al funzionamento della Giustizia ed anzi, pri1na fra1 tutti, si rende conto della grave situazione esistente ed esprime l'esigenza di u11 profondo rinnovamento delle procedure cl1e devono essere effettivamente improntate ai principi della oralità, della concentrazione e della immediatezza, 11onchè, 11el campo penale, ad un più rigoroso rispetto della libertà e della personalità del cittadino ». Come ho detto all'inizio, il congresso non poteva dire di più, elaborare linee complete di riforma; tuttavia alcuni orientamenti ge11erali, suscettivi di ulteriore approfondimento, sono emersi e come tali sono stati registrati nella mozione. Così, nel campo del processo civile (st1l punto si è anzi avuta l'unica votazione su t1n argomento singolo, co11 netta prevale11za dei cc riformisti »), si è auspicata l'introduzione del sistema del giudice unico, almeno per determinate materie. I.1a discussione è stata assai fervida, pro o contro 1a collegialità, mettendosi da una parte in rilievo il vantaggio di affidare a più magistrati la decisione della controversia, sottolineandosi dall'altra come sia utile· affidare la decisione a quel giudice che ha istruito la causa e meglio di co11seguenza lc1co11osce in tutti gli aspetti; mentre il Procuratore ç.enerale della Cassazione, Comucci, ha ricordato come la collegialità assicuri il beneficio dell'impersonalità. Per mio conto, .non. ho che da ribadire la preferenza, già altre volte espressa·, per il · sistema del giudice u11ico sia perchè non sen1pre il sisten1a collegiale in pratica funziona, sia perchè una opinione meditata sulla causa può esprimersi solo dall'interno, da· parte di chi l'ha interamente vissuta. · Al collega si può chiedere un chiarimento su questioni di diritto, ma altra cosa è compiere puntualmente i1 lavoro di adattamento del prin70 Bibliotecaginobianco

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