Nord e Sud - anno VIII - n. 23 - novembre 1961

riforma: dei co·dici, finalmente preannunciata in sede parlamentare come imminente dal Guardasigilli on. Gonella non cade, quindi, dall'alto, ma trova piena corrispondenza, indipendentemente dal consenso su questa o quella soluzione, nella intera opinione pubblica, che avverte sempre di più l'urgenza di adeguare strutture e procedimenti ai principi moderni di civiltà e di funzionalità. Il congresso di Palermo ha din1ostrato, senza possibilità di equivoco, come l'intera magistratura (ben poche, i11vero, sono le voci discordi), abbia maturato piena consapevolezza della imponenza della· crisi in atto e della necessità di porvi urg·entemente rimedio con gli indispensalJili interventi legislativi. Naturalmente il congresso non poteva, per la sua stessa natura' e per la sua composizione (vi hanno partecipato complessivamente ed attentamente alcune centi11aia di magistrati, convenuti da ogni parte di Italia a proprie spese; il che - sia detto per inciso - ha costituito una clamorosa riprova della vitalità della veccl1ia associazione, malgraclo la recente scissione operata da taluni settori del vertice cc romano »), scendere nei particolari, elaborare, sia pure per sommi capi, le linee delle invocate riforme; l'essenziale era· ed è, a questo livello refativamente di massa, prendere coscie11za dei problemi ed affermare risolutamente alcuni punti da sottoporre ai pote1i costituiti e a11o' pinione pubblica. Questa presa di posizione respo11sabile, politicamente rileva·nte sul piano della più alta consapevolezza istituzionale, ·a Palermo e'è stata. I magistrati hanno dimostrato una piena sensibilità rispetto ai vari problemi quanto mai complessi e questo attesta, a mio giudizio, come, i11 definitiva, la categoria ben meriti del rispetto ·del pa·ese, per trovarsi essa, 11elsuo complesso, al livello dei tempi e delle esigenze più profo-nde espresse dalla società italiana e non già su posizio11i chiuse di deformazione professionale acquisita. Poteva' ritenersi, secondo un certo scl1ema mentale tipico, che la magistratura si manifestasse sorda ai voti dell' opi11ione più vigile, percl1è ormai legata per la quotidia11a routine al sistema vigente; il congresso ha dimostrato, ·invece, che la magistratura è incredibilmente, entusiasticamente giovane, nel significato migliore del termine, composta di uomini che, pur sforzandosi ogni giorno di compiere il loro dovere con gli strumenti concretamente a' disposizione, non hanno perduto la salutare abitt1dine di porsi criticamente innanzi al loro lavoro, in rapporto alle finalità perseguite, sottolineandone gli aspetti negativi per vizio di sistema e non già per inettitudine di operatori. Non si esagera rilevando che la magistratura è forse oggi uno dei settori più vivi e attenti nell'ambito del processo di revisione istituzionale in corso; e questa vivacità ha accomunato- a Palermo, superando facili contrapposizioni di correnti, giovani e veccl1i magistrati. D'altro canto, il congresso ha pienamente inteso come le progettate riforme debbano essere informate a rigorosi criteri organici di corrispettive coerenze. Questo implica il rifiuto d~ riforme parziali, suscettive, in ipotesi, di aggravare e complicare la crisi; ma questa esigenza dj organicità no-n va intesa e ristretta nel solo· campo degli ordinamenti proces66 Bibliotecaginobianco

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