doganale e 110n con t1n'altra, co11ltn .determinato rapporto fra politica eco1101nicadello Stato e attività. indl1striale, e non con t1n altro. Giustamente il prof. Gerscl1enkron avvertiva cl1e 11ella realtà non tutto avviene ordinatamente: intendendo, probabilmente, che l'ordine consuetudinario secondo il qt1ale all'industria tessile succede la metallurgica, all'indl1stria do1nestica la 1noderna impresa acce11trata, poteva essere mutato dalla diversa politica dello Stato da ll1i ipotizzata. Resta il fatto che nella storia economica italiana quelle fasi l1anno seguito un certo ordine; il che per altro 110nvuol dire che il processo storico non sia caratterizzato da una rilevante complessità. Non è già che le forn1e l)roduttive e distributive più antiquate debbano prima sparire intera1nente· perchè sulla scena si affaccino le nuove; in realtà, anzi, la scomparsa di quelle è strettamente collegata e determinata dall'apparire delle altre, fino a costitt1ire un 11nico e i11dissolubile processo, in cui è be11 difficile discer11ere chiaramente u11 prima e un poi. Un certo ordi11e sussiste nel processo storico, ma solo nel senso che noi constatiamo nel suo ambito dei momenti prevalenti accanto ad altri meno significati.vi, che magari conquisteranno in seguito una posizione di preminenza a spese di quelli finora dominanti. Per tornare alla questione pri11cipale, il prof. Gerscl1enkro11 ha sostenuto, in un suo scritto, che la poìitica economica dello Stato italiano in fondo l1a più danneggiato che promosso lo sviluppo eco11omico del paese, e che se lo Stato si fosse limitato ad essere solo Stato di polizia, Stato-guardia 11ottl1r11ae non si fosse affatto occupato della vita eco11omica, lo sviluppo sarebbe stato più rapido. Anche per chi accetti integralmente questo punto di vista, rimane il fatto che uno sviluppo i11dustriale in Italia è avvenuto, ed è avvenuto nelle condizioni storicamente date; e se la politica economica -dello Stato ha agito come fattore r1egativo, allora noi dobbiamo guardare a questo, che è un fattore negativo, e appunto perciò non spiega come è avvent1to lo sviluppo indu- .striale; 1na ad altri fattori, che s011quelli che hanno fatto in modo che lo sviluppo ci sia stato. Cioè: se vogliamo capire la realtà storicamente esistente, dobbiamo guardare non tanto agli elementi che hanno ostacolato la sua realizzazione, ma a quelli che l'hanno creata e posta in essere. Certo, neanche qui è possibile separare nettamente fattori positivi e negativi, che sono strettamente legati gli uni agli altri; ma nella impostazione logica del n~stro discorso la parte principale va fatta ai fattori che han creato la realtà storica; perchè se noi guardiamo soltanto alle condizioni che hanno ostacolato lo sviluppo ind11striale, noi cono55 Bibliotecaginobianco
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