sono spesso le ultime nella storia. Le pre-condizioni e il processo stesso sono così con1pletamente interconnessi, così completamente intrecciati da non poter essere separati, e in questo senso io credo, più fortemente che mai, che l'Italia n.egli anni '80 perdette in un ce1to qual 1nodo l'autobus. E pertanto la trasformazione industriale iniziata dieci anni più tardi, allorchè sopravvenne, fu forse, per quanto fosse impressionante, un pallido riflesso di ciò che avrebbe potuto essere se lo sviluppo avesse avuto realmente luogo negli anni '80. Lasciatemi dire, tra parentesi, che questo aspetto comincia a giocare un ruolo sempre maggiore nel mio generale orientamento di pensiero intorno allo sviluppo europeo del XIX secolo, mentre si va indebole11do la mia precedente e forse troppo dommatica opinione che un paese arretrato attraversa u11 perio•do di crescenti vantaggi proprio in relazione alla sua arretratezza. Pensavo che più si è arretrati al mo1nento in cui inizia l'industrializzazione, e più è facile realizzare tt1tti i vantaggi possibili; n1a ora comincio a pensare, ed ho tentato d.i dirlo in una conferenza che ho fatto l'altro giorno qui in Roma, che, pur essendo ciò spesso vero, si deve rivolgere un'attenzione sempre maggiore al problema della « punta » (peak), della situazione ottimale. Fino a un certo punto, i vantaggi dell'arretratezza si cumulano fìnchè viene raggit1nta una certa punta, come quella che io credo raggiunta in Italia negli anni '80. Una volta che la punta fu raggiunta e che le costruzioni ferroviarie furono completate, si costituiro110 alcuni interessi acqt1isiti, come gli interessi del ferro e dell'acciaio o forse quelli .del cotone. Essi acquistarono perciò t1n'influenza sulla politica del governo, ma il momento favorevole era passato. Vi fu t1n periodo di recessione; un periodo nel quale si cumularono gli svantaggi dell'arretratezza e che procedette fino a quando la situazione mutò e la ct1rva degli svantaggi mutò di- . rez1one. Il ritmo di questi alti e bassi è probabilmente da riportare a parecchi diversi fattori. Un'innovazione tecnologica di portata strategica (le ferrovie, l'automobile, l'energia elettrica) può essere di importanza fondamentale nel determinare la localizzazione delle cc punte ». In ogni caso, alle fluttuazioni dei va11taggi e degli svantaggi di fondo dell' arre-., tratezza economica va dedicata un'attenzione sempre maggiore. La storia dell'industria italiana prima del 1914 pu'ò insegnare molto da questo punto di vista. Ed è molto probabile che relazioni simili possano essere scoperte per lo stesso periodo in altri paesi europei. ,52 Bibliotecaginobianco
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