inizia nella penisola, la più persuasiva - se si mettono da parte ipotetici allargamenti del mercato contadino, in seguito ai grandi scioperi agrari che sono successivi al 1900 e non hanno quindi nessuna relazion·e con la ripresa iniziale - potrebbe esser quella che la pone in rapporto con l'aumento dei prezzi sul mercato internazionale proprio a partire dal 1896, e con l'effetto stimolante da esso esercitato prima sulle esportazioni e poi su tutto il nostro sistema economico. Ma una fase d-i alti prezzi sul mercato internazionale c'era stata, per es., dal 1849 al 1874, prima della cc Grande Depressione », e tuttavia non aveva determinato 11essun rivolgimento decisivo nell'economia italiana; perchè invece quella che si inizia nel 1896 potè avere risultati così imponenti? Evidentemente si erano prodotti nell'intervallo dei fatti che prima non esistevano; e precisamente si era avuta un.a progrediente commercializzazione dell'economia italiana, t1n ammodernamento dei rapporti e dei modi di produzior1e, sicchè le strutture economiche si erano evolute in modo da poter rispondere, qt1esta volta, alle sollecitazioni che venivano dall'aumento dei prezzi sul mercato internazionale; ciò che invece non era accaduto nel perio-do precedente, quando la nostra economia era ancora in buona parte segregata dal mercato internazionale e non ne sentiva gli impulsi. In realtà, il prof. Gerschenkron attribuisce una funzione cc strategica » nell'inizio della rivoluzione industriale, del cc big spurt » in Italia, a un fattore diverso: e precisamente all'apparizione delle nuove banche miste di tipo tedesco e alla loro attività nel sistema economico italiano. Tutto ciò che egli ci ha detto a questo proposito è di uno straordinario interesse, data la parte decisiva che queste grandi banche ebbero nel sistema industriale italiano, non solo fino alla prima guerra mondiale ma anche dopo e, possiamo dire, fino alla crisi mondiale del 1929; ma anche qui c'è da chiedersi se l'inizio dell'attività di qt1este banche non sia da mettere, a sua volta, in relazione con le modifiche struttt1rali dell'economia italiana di cui prima si diceva. Mi sembra infatti che t1na attività bancaria di quel tipo non sarebbe stata possibile in un quadro economico come quello, poniamo, degli anni '70, quando la raccolta dei depositi e il loro impiego nella industria si presentava assai più arduo. Si guardi ad es. all'attività svolta fino al 1894 da istitutj come il Credito Mobiliare Italiano o la Banca Generale: è vero che essi non sono ban- . che miste di tipo tedesco, e hanno caratteristiche assai meno efficaci ai fini dell'investimento nell'industria; ma se si raffronta la loro attività, poniamo, con quella d•el Crédit Mobilier fra11cese, si scorge che la loro 46 ibliotecaginobianco
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