Nord e Sud - anno VIII - n. 23 - novembre 1961

c~ncetto sta nel fatto che esso precede Io sviluppo dell'industrializzazione, mentre il concetto implica un qualche cc inizio », un pri11cipio; un punto fermo nel flusso del tempo, u.n arresto nel flusso della storia, in cui l1a inizio l'industrializzazione. Si tratta, naturalmente, di un qualcosa di artificiale, perchè i11 realtà il flt1sso della storia continua senza inter· ruzioni. L'arresto è opera 11ostra. Noi pensiamo che determinati muta1nenti sono abbastanza i1nportanti per introdurre u11 tale arresto; e diciamo: qui, a questo punto ha inizio un nt1ovo periodo. E appunto in .questo senso, 11elsenso di questo concetto, noi consideriamo tutte quelle quote preliminarmente create come accumulazione 2rimitiva. : . Ma questo è solo uno dei concetti possibili. Se ne pt1Ò costruire un s:ecor1do,per il quale dobbiamo mettere da parte le quote che risultano dal periodo preindustriale. L'accumulazione primitiva può essere definita in termini di quote derivanti dal reddito nazionale corrente, ma chiamiamola ancora accumulazione primitiva. Perchè mai dobbiamo chiamarla acct1mt1lazione primitiva? Dobbiamo chiamarla così perchè g.uelle quote sono create da rami di attività economica diversi dall'in- .dustria e, derivando dal reddito nazionale co1Tente, sono quindi devolute ai fini dell'indt1strializzazione. In questo senso vi è una certa primitività, una certa priorità nell'accumulazione in quanto noi asst1miamo - secondo quel ch,e io suppongo - che in un sistema industriale che funzioni norn1al1nente e sia completamente sviluppato le fonti normali degli investimenti sono i profitti industriali e gli investimenti sono essenzialmente mezzi derivanti dai profitti indt1striali. Nella misura in cui l'in-dustria ha da ricorrere per i suoi capitali alle attività che storicamente la precedono, e particolarme11te all'agricoltt1ra, noi diciamo che .vj è una accumulazione primitiva. Si tratta di un concetto diverso dal precedente, ma io penso che anch'esso è possibile contempora11eamente al primo, e che, a seconda - naturalmente - dell'uso che se J1e voglia fare, anch'esso è l1n concetto impiegabile e utile. Vi è, infin.e, un terzo concetto dell'accumulazione primitiva. Per esso non dobbian10 più guardare alle fonti, dobbiamo invece guardare alla destinazione dei fondi accumulati. Se questi sono investiti in settori che in un certo se11s0logico o forse storico sono campo di investimenti pre-industriali, nel senso che essi costituiscono u.n insieme ·di << pre-condizioni » o « pre-req·uisiti » rispetto all'industrializzazione, allora noi abbiamo un nuovo concetto della primitività. A mio parere, il prof. Romeo ha sostanzialmente ignorato il primo concetto dell'accumulazione primitiva e, d'altra parte, ha combinato il secondo col terzo concetto in un 32 Bibliotecaginobianco

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