mai11 Rolland scrisse per confessare che il suo sogno .era fallito e eh' egli si ritraeva stanco cc da una cieca lotta, ove ognuno dei lottatori non crede sentire altra voce cl1e quella della propria passione e non vuoie conoscere altri argomenti cl1e i suoi propri argomenti, senza curarsi · affatto di cercare un mezzo cl1e valga ad avvicinare u11 argomento all'a1tro ». Non è difficile immaginare, tt1ttavia, quali argomenti potes~e opporre Croce al pacifismo di Romain Rolland! Ma qui conviene cl1iarire un punto che l'ipocrisia pacifista lascia vole11tieri nell'ombra: cl1e, cioè, una cosa è celebrare la g11erra come una sorta di lavacro spirit1..1ale, di crogi11olo in cui si ten1pra u11a nazione, una cosa è sistematizzare la guerra, ed un'altra cosa è rifiutare come inconcludente ed astratto il 11acifìsn10,e porsi, tutte le volte che ve ne sia la d11ra necessità, il problema di 11na guerra, di combattere e di essere t1ccisi e di uccidere, tentando di comprendere onestame11te e razionalme11te da che parte sia il meglio pei nostri simili e per noi stessi. Di quanto la celebrazione decadentistica della guerra è riprovevole eticamente, di tanto questo secondo atteggiamento è il solo moralmente e politicamente corretto. E del resto questo è stato, per quanto ne so io, l' atteggiamento di quel Betrand Rt1ssell, dietro il quale si fa forte oggi Piovene: il quale Russell ria esplicitamente scritto cl1e vi sono guerre che portano del bene e guerre sbagliate, e che non si può non avversare le seconde e combattere le prime. E in pratica lo stesso Russell fu avversario della prima guerra 1nondiale, al pt1nto da andare in prigione, ma fu favorevole alla seconda. Egli git1dicava che la prima era sbagliata, e st1 questo giudizio ci sarebbe, i11 verità, molto da discutere; ma, 11el complesso, il suo atteggiamento empirico è tutt'altro che privo di saggezza. Dove, invece, l'atteggiamento empirico di Russell cliventa francamente assurdo è 11el suo atteggiame11to di oggi: poichè . co-lt1i che protesta a Londra st1lla pubblica piazza per cl1iedere il disarmo n11cleare dell'I 11ghilterra non è lJiÙ un razionalista ragionatore, ma un uomo che sost_ituisce al ragionamento, ed alla presa di possesso della realtà, la m~stica fede, che basterà la messa al bando da parte dell'Inghilterra delle armi nucleari per provocare un'analoga messa al bando da parte dei russi o almeno per proteggere l'Inghilterra medesima dal bombardamento atomico. E non v'è chi non veda quanto poco senso abbia una si1nile fede n1istica. Non solo: 1na R11ssell è lo stesso u·omo che qualche anno fa affern1ava che una guerra preventiva atomica contro l'Unione Sovietica era da preferire di gran lunga alla ser-. vitù imposta dal. comunismo: un'affermazione che neppure il tanto 28 ibliotecaginobianco
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