Nord e Sud - anno VIII - n. 23 - novembre 1961

male: qt1esto lo sa chiunque a-bbia studiato un IJÒ' i problemi italiani, rinu11ciando pregiudizialmente ad identificare il paese co11 la cc café society » di Roma; lo sanno benissimo anche i. comunisti, che vanno in giro predicanclo che qui è la critica della civiltà e della società borghesi, e sentono che non è così, non fosse altro perchè se la civiltà e la società borghesi fossero veramente a quel modo, essi sarebbero al potere da un pezzo. E lo sa, diciamolo franca1nente, la società stessa, che tratta questi letterati co1ne i principi del rinascimento trattavano amuseurs, con la generosità di mance e co11 il sorriso divertita con cui quei principi si rivolgevano ai loro nani: orma'i li ha fatti omogenei a tutti i suoi divertjme11ti e li fa partecipare ai- festi,,als, accanto all~ belle donne dello scl1ern10. E, finalmente, lo sa11no benissimo gli stessi protagonisti di q11esta singolare vicenda: essi non possono non avvedersi del fatto che la' società, che proclamano putrefatta e fatiscente ad ogni pagina, si guarda bene dal perseguitarli (e se censura qualche loro commedia, ciò giova al successo delle ve11dite!), compera i loro libri e consente loro- quella fiorente i11dustria dell'applauso, della recensione, del premio letterario, delle grar1di tirature e della sceneg- ~atura, che li arricchisce. Qualcuno penserà, forse, a Beaumarchais, che strappava gli applat1si a quelle parruccl1e inci11riate· a c~i spia11ava la·· strada della ghigliottina. Ma farebbe torto all'uon10 del Settece11to: percl1è co~ 11ostri letterati siamo ancora in quel!' accademia italjana che mandava in bestia Francesco De Sanctis. NI a lasciamo da parte l'accademia e tor11iamo ai cc gridi » di Piovene ed al loro rigore. Piovene, infatti, scontento del fatto che Benedetti avesse difeso il suo « non moriremo per Berlino n come t1n atto di « libertinaggio », riafferma che era un cc grido n git1sto, e che le ragioni le aveva offerte Be11edetti medesimo nel suo articolo. Per la verità, non mi sembra che Benedetti avesse date detle ragioni nell'uno o nell'altro se11so: s'era limitato a far valere una perplessità : che, cioè, Berlino era diventato un segno d' opt1lenza, che i sovietici non potevano più tollerare. Devo dire con tt1tta frar1chezza che questa non 1ni sembra una ra·gione sufficiente per cedere Berlino ai comu11isti: non possiamo continuare a dire che dobbiamo gareggiare col comunismo su.I piano pacifico, ponendo la sfida sul piano delle cose fatte meglio, e poi nascondere la 11ostra opulenza per non sfidare i comunisti! La verità è che opulenza' o no, la libertà dei berli11esi è diventata un si1nbolo, come fu un simbolo lo status di Danzica. Certo,. non tutto va bene con Berlino Ovest; ma neppure futto andava bene con Dànzica: 25 B·iblotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==