Il pregiudizio favorevole di Vittorio de Caprariis Hugl1 Seton-Watso11, che è direttore del dipartimento di storia alla Scuola di Studii Slavi e delrEuropa Orientale dell'Università di Londra, l1a scritto, qualche settimana fa, un articolo, Eastern Europe: Five Years after October, nel quale si possono leggere queste malinconiche considerazioni: cc la sincerità dei de1nocratici dell'Europa Orientale nel collaborare coi comunisti e nel mettere in cantiere riforme sociali veramente radicali rende ancora più mostruoso il tradimento consumato co11tro di essi dai loro alleati co~unisti. E quando si osserva il prevalere di analoghe illusioni nell'Asia, nell'Africa~ 11ell'A1nerica Latina di oggi, la tragica vicenda dei paesi dell'Et1ropa Orientale, negli anni tra il 1945 ed il 1948, appare qualcosa di più che 11n argomento di esercitazioni a·ccademiche; e l'incapacità dei no11-comunisti ad imparare la lezione delle ~ose diventa sempre più scoraggiante ». Seto11Watson ·11a perfettamente ragione sul fondo della questione; ha torto solo 11el dimenticare di n1ettere nel co11to anche l'Europa Occidentale, o almeno quei pa·esi d_ell'Europa Occidentale, co1ne la Francia e l'Italia, · nei quali vi sono ancora parecchi non-comunisti i quali intrattengono quelle st.esse illusioni che persero i democratici ungheresi o cecoslovaccl1i tra il '45 ed il .'48, 11ei quali vi so110 ancora parecchi non-comunisti che guarda110 al comunismo ed al suo bra·ccio secolare con il senso dell'attesa escatologica. Ad ogni modo, F elix Arigl'ia, verrebbe voglia di esclamare ancora una volta: felice Inghilterra, dove si possono ancora' scrivere proposizio11i del genere senza che saltino fuori dei democratici progressisti pronti a darvi dell' cc agente provocatore » al soldo della reazione e del capitalismo americano. A chi scrive queste pagine, ad esempio, è toccato di sentirsi rimproverare, da un a·utore12 ·Bibliotecaginobianco
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