in edifici ed aule spesso del tutto inadeguati dal punto di vista edilizio e dell'arredamento - abbiano visto crescere ancora il numero dei loro alunni in maniera vertiginosa, mentre gli avviamenti hanno visto allentarsi la formidabile pressione che gli iscritti numerosissimi esercitavano su questa specie di cenerentola della nostra scuola media inferiore, senza che per questo si possa' peraltro giudjcare diventata buona . la loro situazione. Così le scuole medie hanno assai più degli alunni e assai meno degli insegnanti che sarebbe stato opportuno avere; e gli avviamenti si ritrovano finalmente, qt1asi per uno scherzo del. caso, i11 maggiore equilibrio. Pare che alla paradossale e insostenibile situazione delle scuole inedie si voglia porre riparo spostando di autorità una congrua parte dei nuovi iscritti affluiti ad esse verso gli ... avviamenti, sotto il pretesto di importanti cc esperimenti » didatticj. Un rimedio del genere sarebbe, 11aturaìmente, la più grave confessione di incapacità che la burocrazia della scuola italiana potrebbe mai fare. Ora cl}e la istituenda scuola media t1nificata è stata (forse senza assoluta' necessità) praticamente anticipata, bisogna fare i salti a1 quattro e i miracoli, ma non bisogna tornare i11dietro: il contraccolpo di delusione che ne deriverebbe specialmente nei ceti di nuovo reclutamento agli studi postelementari sarebbe altrimenti gravissimo. Quanto agli istituti tecnici, essi rappresenta110 oggi - senza alcuna possibilità di dubbio - il settore più delicato della nostra scuola media superiore: è fra la. popolazione di questi istituti che le nostre industrie in espansione, le nostre società commerciali, le nostre banche etc. reclt1teranno la parte maggiore dei loro tecnici non diplomati, dei loro quadri di livello medio e medio-inferiore e così via. Era tempo che l'accesso alle università fosse concesso a questi studenti in mist1ra assai più larga di qt1anto accadeva (o non accadeva) 6.11ora.Ma poichè un tale provvedime11to avrà indubbiamente un grande effetto nel determinare o accelerare il deflusso dalle sct1ole di tipo tradizionale, è tanto più necessario che queste scuole siano preparate pienamente aj compiti ai quali debbono assolvere. Fino a qualche tempo fa sembrava che fossero solta11to gli istituti tecnici del Mezzogiorno a non disporre del necessario; quest'anno la cronaca· del cc Corriere della Sera » ci ha ampiamente e sorprendenten1ente informati sulle deficienze degli a11aloghi istituti milanesi. Sembra p~rtanto legittimo ritenere che sia soprattutto nel caso di questi istituti che si rende necessaria una visione generale del problema e un preciso, bene articolato piano di interventi, per quanto riguarda sia la loro distribuzione geografica, sia le specializza9 Biblio.tecaginobianco
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