Nord e Sud - anno - VIII - n. 22 - ottobre 1961

concezione della libertà, di una libertà che non fosse privilegio di coloro che l'avevano, ma forza mo~ale e politica liberatrice, allora il pensiero di Tocqueville è ridiventato attuale. E si è compreso che da lui, appunto, dalla sua esperienza e dalla sua meditazione, prendeva inizio una nuova fase, la fase moderna della storia del liberalismo europeo. Tocqueville aveva coscienza di essere un liberale di una specie nuova : il suo liberalismo usciva dalla ristretta cittadella del costituzionalismo garantista, così caro ai Guizot, ai Royer-Collard, ai Broglie, e muoveva coraggiosamente alla scoperta ed alla comprensione delle esigenze nuove del tempo, per valutare, obiettivamente, se e in quale misura esse fossero compatibili con l'idea-madre della libertà. Membro della vecchiçt aristocrazia del suo paese, come doveva ricordare egli stesso a Reeve in una lettera molto importante per intendere i suoi at1tentici ideali, Tocqueville non aveva nè odio nè gelosia nei confronti degli aristocratici; e poichè l'aristocrazia medesima era già morta come forza sociale e politica negli anni della sua matura~ione, 110n provava per essa neppure quell'a.ffetto e venerazio11e che caratterizzava tanti uomini delle generazioni precedenti alle st1e. E questa condizione naturale lo faceva immune dalla veccl1ia co11cezione della libertà come privilegio di pochi, che si perpetuava, sia pure in forme mutate, nell'ideologia dottrinaria. D'altra parte, abbiamo già visto come grazie all' espe- _ rienza americana ed alla rara capacità di penetrazione della sua mente, questa assenza di un sentimento della libertà come privilegio si trasformasse a poco a poco, in Tocqueville, in attitudine alla considerazione obiettiva di quella 1narcia inesorabile della democrazia, che preoccupava tanti dei suoi contemporanei. La spinta democratica non era più p~r lui la manifestazione -del demoniaco che avrebbe travolto e scacciato il bene dal mondo degli uomini, ma una forza reale, partecipe del bene e del male, come tutte le cose umane, una forza che non era possibile .distruggere, ma che si poteva porre al servizio della maggiore libertà di tutti. cc Si vuole - egli scriveva r:ielmarzo 1837 - far di me, ad ogni costo, un uomo di partito, quando non lo so110affatto; mi si attribuisce· ~ogni sorta di passioni, ed ho soltanto delle opinioni. O meglio ho una passione soltanto, l'amore per la libertà e la dignità umana. Tutte le forze di governo non sono ai miei occhi null'altro che dei mezzi più o meno perfetti di so~disf are questa santa e legittima passioneum~na ». Se ben si riflette il grande problema, la grande innovazione di Tocquevile è tutta qui: il solo mo.do che la libertà ha di sopravvivere, come fatto politico, nel mondo moderno consiste nel suo incarnarsi 97 Bibliotecaginobianco

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