\ Il problema pertanto non era di sbarrare la strada ad un moto irresistibile, e neppure di condannarlo, semplicisticamente, in nome delle sue possibilità involutive. La democrazia aveva in sè potenzialità di giustizia, che gli uomini -dovevano ren-dere attuali: cc gli animi non sono energici, ma i costumi si ingentiliscono e la legislazione diventa umana ... Il genio si fa più raro, ma la cultura più diffusa; lo spirito uma110 avanza per gli sforzi combinati di tutti gli uomini e non per la spinta poderosa di alcune intelligenze solitarie. E nelle opere c'è meno pedezione, ma più fecondità. Tutti i vincoli di razza, di classe, di patria si allentano; ma il grande vincolo dell'umanità si fa più stretto ... È naturale ritenere che ciò che soddisfa meglio lo sgt1ardo del creatore e conservatore degli uomini non è la prosperità individuale .di pochi, ma il maggiore benessere di tutti: ciò che può parere a me una decadenza è per lui un progresso ... L't1guaglianza è meno nobile, forse, ma è più giusta: ed è la giustizia, appunto, che la fa grande e bella » . 3. Il 1iuovo liberalismo di Tocqueville. La svolta che segna l'opera ,di Tocqueville nella tra~izione politica occidentale non sempre è stata ,,alutata in tutta la sua importanza: diciamo, anzi, con tutta franchezza, che gli ultimi quarant'anni del secolo · scorso e i primi decenni del nostro, attratti da altri miti, dalle magnifiche sorti e progressive suggerite dal dominante positivismo o dalla grandiosa palingenesi sociale promessa del marxisn10, hanno rifiutato il suo messaggio. E in effetti le analisi di lui, fatte di sottili sfumature e di chiaroscuri, il senso profondo che egli aveva dell'ambiguità, delle contraddizioni implicite in ogni processo storico, non potevano essere assimilate dall'ottimismo ·della fede positivistica trionf~nte o dall' apocalittica attesa del millennio propria di tanti seguaci di Marx. Di più la sua insistenza su certe componenti morali dei fatti politici, sull'importanza della religione e del costume al fine di un normale equilibrio dei corpi sociali, parevano ad un'epoca incredula, e a volte rozzamente incredula, l'espressione di una profonda tendenza conservatrice. Solo negli ultimi trent'anni, quan,do l'usura della storia ha consumato le illusioni ottimistiche ed ha mostrato le incrinature profonde dei miti apocalittièi, quando sono emerse, con tutta cl1iarezza, le spinte contrastanti che erano im1nanenti nel processo di universale livellamento, quando si è constatato nei fatti che il peggiore dispot~smo insidiava la tendenza egualitaria, quando, finalmente, si è avvertita l'esigenza di una nuova 96 Bibliotecaginobianco r
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