nel loro significato, gli istituti politici e sociali della democrazia stessa. Si vedrà, allora, da dove siano derivate le nuove istituzioni politiche e le nuove leggi, come si siano modificati antichi rapporti sociali e come se ne siano stabiliti di nuovi, come, finalmente, siano nati sentimenti ed opinioni affatto sconosciuti alle vecchie società aristocratiche. E si sarà compresa, altresì, una profonda verità, che, cioè, il regime democratico è figlio autentico di tutto il processo storico dell'età moderna: « il governo democratico, che si fonda su un'idea così semplice e naturale, suppone sempre, tuttavia, l'esistenza di una società molto civilizzata e molto avanzata culturalmente. Al primo sguardo lo si suppone contemporaneo delle prime età del mondo; ma guardandolo più davvicino si scopre agevolmente che esso è dovuto venire per ultimo ». Ma la grande importanza concettuale dell'opera non c~msisteva tanto nel metodo, o nella scoperta dei principi generatori fondamentali della società democratica e nella descrizione della loro fenomenologia, bensì nella scoperta della positività del fattore dinamico delle società politiche. Se si prescinde da Machiavelli, si può dire che tutta la filosofia politica moderna ha orrore del movimento e che la sua maggiore ambizione è di concludere ad una formula istituzionale che fissi una volta per tutte una certa situazione ritenuta la migli0re. Da ciò derivava che la libertà umana, intesa non solo come sistema di libertà politiche, ma come spontaneità assoluta di auto-determinazione degli individui, era singolarmente diminuita. Per Tocqueville ciò non è più vero; e l'aveva notato con estremo acume più di un secolo fa Stuart Mill, commentando la secon.da pa1te della Démocratie en Amérique: « voi avete mutato il volto della filosofia politica ... voi avete dimostrato che il pericolo reale in un regime democratico, il male contro cui bisogna lottare, e che tutte le umane risorse, impiegate quando non è ancora troppo tardi, sono appena sufficienti a scongiurare, voi avete dimostrato che questo pericolo non è l'anarchia o l'amore del mutamento, ma la stagnazione, l'immobilità cinese ». Una delle insufficienze del pensiero liberale della seconda metà del secolo scorso mi sembra consistere proprio nell'av.er dimenticato la grande scoperta di Tocqueville. Appunto questa scoperta consentiva all'autore di dare una nuova impostazione al problema che l'aveva angosciato negli anni della sua formazione, al problema del destino della libertà nella società dell'avvenire. cc Penso - si legge nella Démocratie en Amérique - che i popoli democratici hanno un gusto naturale per la libertà; abbandonati a se stessi, essi la cercano, l'amano e sono addolorati- quando constatano 94 BibliotecaGino Bianco
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