Tocqueville pareva allora un capitolo soltanto, crescerà a motivo ispiratore dell'intera opera: mostrare, attraverso l'esempio americano di una genuina repubblica democratica, le insufficienze di fon.do della più recente esperienza politica francese ed indicare, insieme, per quali strade passava l'autentico progresso democratico, in che cosa consisteva una vera democrazia liberale. La Démocratie en Amérique apparve in due parti rispettivamente nel 1835 e nel 1840: il che vuol dire che Tocqueville vi lavorò intorno, più o meno continuativamente, per circa otto anni. Prima tra il '32 ed il '35, allorchè, liberatosi dell'impegno che aveva assunto con Beaumont di fare un esame approfondito del sistema penitenziario americano (il libro fu stampato nel 1833), si diede a vivere, come scriveva egli stesso · a Kergolay, un'esistenza regolata come quella di un frate, dedicandosi tutto, con l'interruzione di un viaggio in Inghilterra nel '33, alla composizione dell'opera. E poi tra il '35 ed il '40; e questa volta, come testimonia l'epistolario, con interruzioni e distrazioni più frequenti (è alla fine di questo periodo, appunto, che ha inizio la sua carriera politica) e soprattutto più faticosamente: « questa interminabile Democrazia », gli verrà spontaneo di scrivere a Reeve nel luglio 1837; e ancora nell'ottobre 1839 poteva dire a Beaumont: « è necessario che io conduca a termine quest'opera; tra essa e me è impegnato un duello a morte: bisogna, dunque, che io l'ammazzi, o che sia ammazzato ». Ma era ormai alla fìne: cinque settimane dopo, il 15 noven1bre, infatti, dava all'amico il grande annuncio : cc sono arrivato ieri a Parigi con il mio manoscritto completo. Finalmente il libro è terminato, terminato definitivamente; alleluja ! ». L'enorme successo della Démocratie en Amérique, soprattutto della prima parte, si spiega agevolmente: Tocqueville aveva affrontato il problema principale della sua epoca, e l'aveva affrontato con il rigore dello scienziato e la capacità intuitiva del genio. cc Non ho preteso di giudicare se la rivoluzione sociale la cui marcia mi sembra irresistibile era funesta o utile all'umanità: ho semplicemente ammesso questa rivoluzione come un fatto compiuto o sul punto di compiersi, e tra i popoli che l'hanno vista operarsi nel loro seno ho cercato quello presso il quale essa ha attinto, e più facilmente, il grado più completo di sviluppo, perdiscernere chiaramente le sue conseguenze naturali ed individuare, se possibile, i mezzi di renderla utile agli uomini ». Così già nell'introduzione s'annunciava lo scopo dell'opera: nella filigrana della descrizione dell'esperienza americana si sarebbe scorta un'analisi vigorosa delle 92 ~ ibliotecaginobianco
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