nelle zone di attrazione più che i problemi delle zone di partenza, i problemi •delle banlieues e delle bidonvilles nell'Italia set~entrionale più cl1e i problemi dei « paesi » e delle campagne drenate dai « treni del sole » e dalle cc frecce del sud ». Vediamo, comunque, se è possibile · dire intanto qt1alcosa di preciso relativamente a questi cc paesi » e a queste campagne sulla base delle in,dicazioni che si possono .ricavare dagli studi e dalle inchieste sulle migrazioni interne che sono state pubblicate in questi annì. Vediamo, cioè, di definire anzitutto quali sono le principali cc zone di fuga » . Nello studio di Corrado Barberis sulle migrazioni rurali (Feltrinelli, 1961) si legge: « ad espellere i p-ropri figli e a spingerli al Nord sono - Sicilia a parte - le zone dell'Appennino meridionale: quelle tra il Fortore, nei suoi due versanti, molisano e pugliese, e il Cilento ». Da una inchiesta di Bruno Romani sul cc Messaggero » nel 19i57 - inchiesta che ebbe un po' il merito di ,dare il via alle ricerche sulle migrazioni i11terne, un merito che spesso i giornalisti possono. vantare e che non sempre gli studiosi non giornalisti sono disposti a riconosce!e - risultava d'altra parte che le provincie di Foggia e di Bari cc cla sole contribuiscono con circa il 40%all'immigrazione meridionale a Mi- . lano » e che anche a Torino prevalgono i pugliesi. E quando si è parlato, per le zone di attrazione delle migrazioni interne, di cc colonie prevale11ti » e cc colonie minori », sempre. cc geograficamente localizzabili » per effetto di quelle cc catene » che uniscono gli stessi luoghi di destinazione con gli stessi luoghi di provenienza, si è fatto resempio di Ruvo, di Canosa, di Andria, di tipiche « città contadine » de.Ile Puglie, cioè, dalle quali sono partiti gran parte degli immigrati venuti a Milano negli anni cinquanta. Possiamo dire, dunque, che tipiche e principali zone di partenza delle migrazioni interne dal Sud al Nord sono quelle del cc latifondo contadino » cui fa riferimento Barberis nel saggio che abbiamo citato; ma non si deve din1enticare che altre correnti partono dalle cc città contadine » delle Puglie e non soltanto .delle Puglie. Se ne dovrebbe dedurre che queste due realtà meridionali (l'uno e l'altra, il cc latifondo contadino » e la cc città contadina », hanno ispirato pagine bellissime dei classici .della letteratura meridionalista) si vengono modificando in co~seguenza della decongestione del tessuto demografico provocato dalle migrazioni. E po.ichè si è sempre .detto che i problemi del « latifond9 contadino » e delle cc città contadine » erano difficilmente risolvibili, se non addiritt11ra insolubili, proprio a causa dei loro aspetti demografici, 7 Bibliotecaginobianco ) .
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