alle condizioni economiche della zona che attraversa, all'estrema frammentazione delle terre tra cui passa, alle ragioni -del fenomeno; e la mente trascorre, insensibilmente, alla formulazione di t1na legge dello sviluppo sociale: cc intendo benissimo come in t1n paese molto sviluppato culturalmente, in cui il clima porta all'attività, in cui tutti i, ceti ..desiderano arricchirsi, come ad esempio in Francia e soprattutto in Inghilterra, l'estremo spezzettamento della proprietà terriera possa nuocere all'agricoltura, e quindi ancl1e alla prosperità generale, percl1è elimina grandi mezzi di miglioramento e ostacola l'azione di uomini che avrebbero la volontà e la capacità di utilizzarli. Ma, per contro, quando si tratta di risvegliare e di stimolare una popolazione infelice e per metà paralizzata, per la quale il riposo è un godimento e presso la quale le classi elevate si rivoltolano nella loro pigrizia ereditaria e nei loro vizi, quando si tratta di questo, non conosco mezzo più efficace che la divisione della terra. Se, dunque, io fossi re d'Inghilterra, favorirei la grande proprietà terriera; e se fossi signore della Sicilia incoraggerei con ogni accorgimento la piccola proprietà. E poichè non sono 11èl'uno nè l'altro, tornerò subito al diario della mia escursione ». Dove il finale ironico, di ironia st1 se stesso, non riesce a celare la prepotenza con ct1i quelle altre riflessioni s'erano imposte alla st1a mente. Intorno a siffatti problemi, dunque, si arrovellava la mente di Tocqueville assai più che intorno a quelli cl1e gli imponeva la sua professione di magistrato, iniziata già nello stesso 1827 come giudice-u,ditore a Versailles. Questa professione, anzi, gli piaceva pochissimo; tanto poco da temere di esserne preso e come stritolato, di finire col diventare, secondo la sua stessa immagine, una cc macchina a diritto ». Laddove erano gli ozii che lo remuneravano degli sforzi compiuti in tribunale, gli ozii in1piegati in letture assai più conformi al suo gusto. Ond'è che nell'ottobre 1829 poteva far partecipe Gustave de Beaumont, d'ora in avanti amico di tutta la vita, di una sua nuova e si11golare scoperta: cc certame11te, conosco i fatti; ma ciò che li ha prodotti, le risorse cl1e l'umanità ha fornito ai protagonisti di tali fatti, lo stato in cui le rivoluzioni l1anno trovato i popoli e quello in cui li hanno lasciati, la loro classificazione, i loro costumi ed istinti, le loro risorse attuali, la divisione e la ripartizione di queste risorse: tutto questo l'ignoro. E tutto il resto non serve molto, per git1ngere ad una scienza esatta -di ciò. V'è, tuttavia, una disciplina, che per molto tempo ho disprezzata e che riconosco adesso no11 solo utile, ma assoluta1nente necessaria al mio scopo: la geografia ». Sarebbe ingil1sto sorridere di Tocqt1~ville che a ventiqt1attr'anni scopre 82 Bibliotecaginobianco
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