nuovo regime costituzionale, i tentativi di raccogliere la polvere delle istituzioni del vecchio regime e di rimpastarle, per farne i vani simulacri del passato, erano una colpevole follia. La Francia autentica era queJla che la Rivoluzione aveva promossa a nazione; e la sola speranza di durare per la restaurata dinastia consisteva nel fare proprie le esigenze del paese. La chiusura dei governi d Ila Restaurazione, soprattutto dopo il 1818, la loro sordità ad ogni sollecitazione anche dell'ala più moderata del nuovo liberalismo, manifestano, invece, la paura di questa Francia, del suo progre so delle sue rivendicazioni. De Serre ave, a espresso questo timore in una frase efficace, nel gennaio 1822, in occasione di una discussione memorabile sulla libertà di stampa tenuta alla Camera dei Deputati: << il torrente scorre a piene ondate tra deboli argini, che a fatica lo contengono >>. E fu proprio Royer-Collard a replicare che quel torrente era la Francia ste sa che cresceva, e che bi ognava benedire quella crescita piuttosto che contrastarla: « convengo che la democrazia scorre in Francia come un torrente in piena; è ben vero che da molto tempo, poichè l'industriosità e l'accrescimento della proprietà continuano a fecondare ed a far aumentar le clas i medie, queste si sono a tal punto av icinate alle classi superiori che, per vederle ancora al di sopra di se stesse, devono scendere p·uecchi gradini. La ricchezza ha prodotto gli ozii studiosi, e questi hanno rischiarato le menti; l'indipendenza ha fatto nascere il patriottismo. Le classi medie hanno affrontato i pubblici affari e non si sentono affatto colpevoli di curiosità o di ardimento di spirito, se se ne occupano: esse sanno che i negozi politici sono i loro proprii negozi. Ecco la nostra democrazia, quale io la concepisco: sì, essa scorre come un torrente in piena in questa bella terra di Francia, più che mai favorita dal cielo ... È una teoria vivente, organizzata, capace di rintuzzare i colpi d gli avversari. I secoli l'hanno preparata, la Rivoluzione l'ha consacrata: è a questa classe che appartengono i nuovi interessi ». Tocqueville, ancora giovane e nel pieno del suo processo di difficile maturazione, riscontrava, dal canto suo, nel paese lo stesso anelito che Royer-Collard aveva, sei anni innanzi, così esattamente individuato ed eloquentemente descritto, avverti a una febbre politica n 10va, il risultato dell'acuta coscienza dei proprii diritti e delle proprie attitudini, che le nuove classi possedevano in grado eminente: « non vedi - scriveva nel 1828 all'amico Kergolay - come, soprattutto in Francia, quel ripiegamento su se stessi, frutto delle guerre e delle rivoluzioni, scompare rapidamente; come, con le nllove generazioni, passioni nuove e 79 BibliotecaGino Bianco
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