SCATORE-ALESSANRO Rossi, Gli idilli sul piccolo, azionista, ivi, VI (1961), pp. 311-325). Le proposte di riforma della società per azioni sono state principalmente elaborate, nell'ambito della sinistra laica, secondo uno schema tendente a ricostituire le condizioni di funzionamento democratico di tale Òrganismo: da ciò gli strumenti volti ad equilibrare il potere dei soci, l'attenzione per la categoria dei piccoli azionisti, la disciplina delle procure al voto e così via. In· sostanza, si tende a permettere una partecipazione sempre maggiore di tutti gli azionisti alla vita della società~ predisponendo mezzi idonei ad impedire l'incontrollato potere di gruppi particolari. A questa veduta si è op•posto che il modello di società per azioni, a cui tale indirizzo si ispira, non corrisponde alla1 realtà italiana. La nostra società per azioni - più che al democratico modello della company inglese - andrebbe avvicinata al tipo oligarchico della compagnia olandese, nella quale è possibile individuare la posizione preminente di alcuni soggetti, che si son serviti dello- strumenta sociale unicamente per far ricorso a1 mercato dei capitali. Tra l'altro, non sarebbe possibile ritrovare alcun reale interesse dei piccolo azionista al governo della società, dal momento che l'avvenuta scissione tra proprietà e controllo ha determinato la trasforma•zione del capitalista proprietario in capitalista di moneta (secondo lo schema già illustrato da Marx). Sarebbe quindi più o-ppartt1no prendere realisticamente atto della' situazione, introducendo categorie diverse di azioni, rispond~nti al diverso interesse che i vari soggetti portano' alla partecipazione alla società; provvedendo le azioni dei semplici investitori di -app9rtune garanzie ed introducendo un organo di controllo pubblico. STEFANO RoooTÀ Pregiudizi antiamericani Qualche tempo fa cc Il Ponte » pubblicò un numero unico sugli Stati Uniti; e intorno a quel numero cc Nord e Sud » pubblicò una breve nota, alla quale la rivista fiorentina ha replicato nel giugno scorso. E fin qui, ir1 apparenza, non v'è nulla di straordinario o di singolare. Un lettore candido potrebbe pensare: bene, il redattore di cc Nord e Sud » non era persuaso degli argomenti cl1e aveva letti nel cc Ponte », e li aveva criticati; e a sua volta il redattore del cc Ponte » non era stato persuaso da queste critiche, e aveva criticate le critiche. Non capita spesso così a coloro che credono al valore della discussione, sia pure a volte accalorata, tra persone civili? Ebbene, no: perchè basta dare un'occhiata alla prosa di E.E.A., basta scorrere le sue insolenze e le sue ingiurie, basta riflettere sul Jatto che egli non replica affatto a nessuna delle puntuali osservazioni che erano• state mosse a quel numero del cc Ponte » sugli Stati Uniti d'America, per rendersi conto che siamo lontanissimi dal tipo di discussione che usa fare tra persone :civili. 73 Bibliotecaginobianco
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