Nord e Sud - anno - VIII - n. 22 - ottobre 1961

questi settori un livello inadeguato all' esige11za di trasformare l'Italia in un paese moderno e modernamente efficiente. Ci at1guriamo che il dibattito iniziato trovi una larga eco fra gli studiosi e i tecnici, e che possa essere continuato in un clima fecondo di idee e di collaborazione. CARLO MAGGI L'IRI e l'area napoletana di ulteriore industrializzazione Negli ultimi tempi si è andata accentt1ando l'attenzione della pubblica opinione per i problemi della localizzazione delle industrie: in Italia, dopo un periodo di 10 anni di interventi -dello Stato per il risollevamento dell'economia meridionale, ci si è cominciati a rendere conto) anche tra i politici, della stretta interdipendenza dell'azione pubblica nei vari settori dell'economia. Se vi è stato un aspetto positivo del dibattito sul Mezzogiorno che ha impegnato all'inizio di quest'anno la Camera dei Deputati, esso è stato appunto quello di mettere in luce la completa inadeguatezza -degli strumenti ,dei quali dispone lo Stato; ma non tanto per insufficienza di mezzi, come generalmente si crede, qt1anto per le carenze di coordinamento, le sovrapposizioni di competenze, la mancanza di un ordine di priorità cl1e limitano l'efficienza del sistema e la produttività degli investime11ti. ìvfentre la pubblica opinio11e va lentamente rendendosi conto di tale contradittorio stato di cose, si sono andate sempre più chiarendo le ragioni economiche del sottosviluppo ·delle regioni meridionali e si è venuta delineando, sia pure con contorni ancora confusi, una politica la qt1ale potrebbe seriam.ente affrontare le cause dell'arretratezza ed invertire il processo di differenziazione relativa tra economia -delle regioni industrializzate ed economia del Mezzogiorno. Per quanto riguarda le prime si sono andati diffondendo gli stu.di sulla localizzazione delle attività economiche, e in particolare ·dell'industria, che, anche nel Mezzogjor110, tende ad assumere un peso sempre più notevole. La stessa Italia Meridionale non viene ormai più considerata un'area economica indifferenziata, ma, anche in ragione della diversa suscettività allo sviluppo economico di1nostrata da ciascuna delle sue regioni, si cerca -di stabilire una nuova casistica, in base alla quale si possano raggruppare varie circoscrizioni. In tal modo vengono individuati alct1ni « poli di sviluppo » per i quali i vantaggi di ubicazione risultino massimi ed ove possano crearsi o sviluppare quelle economie esterne che sono essenziali per ridurre i costi di produziope a livelli più prossimi a quelli delle industrie operanti in altre regioni.(~) * È interessante vedere a questo proposito come i problemi degli squilibri regionali abbiano dato luogo ad un crescente· interesse per una parte dell'economia 62 Bibliotecaginobianco I \ I

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