Nord e Sud - anno - VIII - n. 22 - ottobre 1961

Per quanto riguarda la prinia questione, è sembrato a qitalcuno che la Cassa per il Mezzogiorno ha fatto il suo tempo e che deve essere sostituita da una variante italia·na della TV A ameriçana. Ma, per molti aspetti, la Cassa è proprio una variante italiana della TV A americana; e allora il problema che si pone non è quello di creare un doppione clella Cassa o un organo riuovo che siibentri al vecchio (che, a riostro_ giudizio, non lia fatto il suo tempo ed è un organo che fra molte difficoltà ha funzionato bene, a differeriza di tanti altri) solo per il gusto cli cambiare; 1na è quello di veclere se alla Cassa devono essere assegnati compiti riuovi e se, per altri aspetti, non si è fatto ancora ciò che si poteva fare nel predisporre gli strumenti dell'industrializzazione. Relativamente a qitest'ultimo punto, non ci resta che rinviare i lettori all'articolo cli Carlo Turco che si legge più avanti in questo fascicolo di « Nord e Sucl )> e che propone il modo più efficace di clare vita a una vera e propria « centrale dell'industrializzazione >) secondo quanto è stato deciso ed anriunziato nei giorni scorsi dall' on. Pastore. Per quanto concerne, invece, i riuovi compiti della Cassa, vedrenio più avariti come essi possono essere definiti solo iri itn quadro più ampio; lo ,ceclre1no, cioè, dopo aver affroritato l'altra questiorie, quella clel coordinamento, che è la più difficile e la più cliscttssa. Si sono lette a questo proposito considerazioni molto interessanti proprio in un, eclitoriale della rivista che è vicina all'on. Pastore e alle correnti di siriistra della DC (« Il nuovo osservatore)> del 10 sette1ribre 1961). Eviclentemente l' on. Pastore ha potuto fare tesoro clella sua esperienza di Presidente del Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno e P'UÒ ora trarrie conclusioni utili per i fautori clella maggioranza di centro - sinistra, fra i quali con, l'editoriale citato - ponendo il problenia delle << forze omogenee per le quali non esistono remore, neppure tacite, alle scelte più coraggiose >>- si è venuto lui stesso ad allineare. Ora, per qitanto riguarda il coordinaniento, l'esempio del Comitato · dei Ministri per il Mezzogiorno, che doveva coordinare interventi ordi- ' nari e interventi straorclinari nel Mezzogiorno, è veramente significativo: lo stritrnento predisposto nari ha funzionato come doveva funzio- . nare perchè se ne è minata l'efficacia costituendo una « pletora >) di . altri comitati i1iterministeriali, spesso soltanto per far fronte a esigenze ~ i « occasionali )); onde incertezze, contrasti, confusione di conipetenze. ! Ma c'è anche un'altra co1isiderazione da fare: i programmi ministeriali, ; :. per essere coordinati, do,crebbero essere sottoposti, prima dell'approvai zione finale, e per ogni esercizio finanziario, a un tempestivo e appro4 f Bibliotecaginobianco

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