Nord e Sud - anno - VIII - n. 22 - ottobre 1961

La discussione cui ha dato luogo la richiesta d~ll' esect1tivo americano ha messo in luce alcuni ,dei più cocenti aspetti .delle indecisioni del mondo occidentale di fronte al problen1a degli aiuti da fornire ai paesi in fase di sviluppo. Al presidente Kennedy, che insisteva in modo quasi drammatico, sulla sfida in tutti i campi che dovrà affrontare il · mondo libero nei prossimi anni di fronte alla espansione comunista, la coalizione antigovernativa del congresso - i repubblicani conservatori ed i -democratici ,del sud - opponeva i suoi timori di vedere le industrie locali pericolosamente insidiate dalla concorrenza dei bassi costi consentiti ai paesi favoriti dall'attribuzione dei crediti americani. La minaccia rappresentata dalla penetrazione sovietica nei paesi sottosviluppati si ·è peraltro chiaramente manifestata già da qualche mese e le apprensioni del presidente Kennedy sono del tutto giustificate. La prima ragione per cui gli occidentali sono in difficoltà, è che essi si trovano di fronte ad una politica economica sovietica asservita completamente a fìni politici, con lo scopo evide11te di battere i paesi ad economia capitalistica sul piano della penetrazione nel cc terzo mondo ». Ad ogni modo, anche indipendentemente dalla possibilità per l'Occidente di scen-dere con mezzi adegt1ati nel campo ·di battaglia - e ciò che è accaduto recentemente a Washington è la prova n1igliore di quanto ciò sia difficile - è interessante vedere in cosa consiste la politica sovietica degli aiuti ai paesi in fase di sviluppo, come essa si esercita e perché essa ha ottenuto _finoad ora - occorre riconoscerlo - un certo successo presso le popolazioni interessate. _ Tale politica è relativamente recente. Essa è iniziata nel 1955, dopo la Conferenza afroasiatica ,di Bandoeng. I progressi, peraltro, sono stati rapidi: alla fine del 1960 si calcolava in 3.500 milioni di dollari il montante ·degli aiuti bilaterali consentiti, dal 1955 e .dall'insieme dei paesi comunisti, ai paesi sottosviluppati. A tale cifra vanno aggiunti 700 od 800 milioni di dollari per prestiti destinati ad aiuti militari. Del totale di circa 4,3 miliardi di dollari, i crediti sovietici rappresentano - sempre secondo calco.li approssimativi - 1'85·%, cioè 3,65 miliardi di dollari al 31 dicembre 1960. · La valutazione è approssimativa ancl1e perché gli aiuti finanziari ed economici -dell'URSS sono basati su accordi ·di cooperazione che prevedono, in generale, una parte considerevole di aiuti tecnici consistenti nella fornitura di studi, progetti industriali, formazio-ne di quadri o di mano d'opera specializzata di difficile esatta valutazione. Egualmente imprecisa è, 11ecessariamente, la detern1inazione -del valore del macchir1ario, delle installazioni industriali, ,delle materie prime, eccetera, desti11atialla realizzazione di particolari progetti predisposti da alcuni paesi; ma si pensa che nel periodo 1955/1958 le vendite di materiale siano state di un valore di 200 milioni di dollari e che, alla fine del 1960, esse abbiano superato il miliardo di dollari. ' È noto che l'occidente ha speso nel quadriennio che va dal 19,55 al 1959 circa trenta miliardi di dollari per i paesi in fase di sviluppo, cl1e una metà di tale cifra è stata fornita dagli Stati Uniti d'America ,54 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==