dc ha potuto consolidare e perfezionare il sistema, per di più estendendolo al nuovo e più potente mezzo di comunicazione, la televisione. Vediamo ora di chiarire le principali conseguenz~ di questa vicenda. La prima è che l'attività della radio-televisione italiana viene esercitata i11condizioni di monopolio, formale e sostanziale. Il monopolio in sè non significa molto: lo hanno a-dottato sia regimi liberali che regimi non. liberali. Ciò che conta so110la motivazione e i fi11iper cui si sceglie il monopolio. Per vent'anni in Italia il monopolio radiofonico ha avuto a suo fondamento la dottrina totalitaria: è stato una sua applicazione, così come lo è stato il partito unico. Dopo la Liberazione il monopolio è continuato prima per forza d'inerzia, e poi per il calcolo ct1i si è accennato. La cosa è stata ancl1e agevolata dalla mancanza di pressioni a favore di un regime di libera concorrenza. Nel periodo della ricostrt1zione la radio non costituiva un affare. La stessa società concessionaria ha -dovuto attendere il 1951 prima di poter ricavare qualche rnodesto utile. Dopo la presa di possesso della Rai da parte •della DC, il monoIJolio è stato giustificato co11la missione di difesa antitotalitaria asst1nta da quest'ultima. Il sistema vigente è stato interpretato come inteso a dare al governo il controllo della radio-televisione nell'interesse e per conto della maggioranza, impegnata a difendersi da minacce -di sovvertime11to politico-sociale. Alla fine degli anni cinquanta si è avuto però t1n tentativo di spezzare il monopolio della Rai 11el campo -della televisione. Si sono costituite ,due società televisive private, guidate da interessi prevalentemente commerciali, che hanno cercato di far dichiarare l'incostituzionalità dell'esclusiva concessa alla Rai (e riconfermata, fino al 1972, dalla convenzione sopra citata). Nel 1960 la Corte costituzionale l1a respinto il ricorso dei privati, dichiarando compatibile con la Costituzione la concessione in esclusiva. Nel far ciò, la Corte l1a stabilito u11a git1stificazione -del mo11opolio che ha valore definitivo e vincolante. Data la limitatezza delle bande di frequenza assegnate all'Italia, il rilascio delle altre due o tre concessioni tecnicamente possibili darebbe luogo ad t1na situazione di oligopolio. Questo violerebbe l'art. 21 della Costituzione, che tutela la libertà ,del cittadino di manifestare il st10 pensiero con ogni mezzo. Una tale libertà può e deve garantirla i11vece il monopolio pubblico. Perciò il monopolio della Rai significa che lo Stato, per SllO tramite, si asst1me la responsabilità di assicurare che la radio ~ la televisione sia110 aperte alla comunicazio11e di opinioni, di opere artistiche e di ìnformazio11i di 20 . Bibliotecaginobianco
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