Nord e Sud - anno - VIII - n. 22 - ottobre 1961

I menti e querimonie, che partono dai circoli tradizionali .dei « gala11tuomini » e trovano un'eco pure in certa stampa : le campagne si vanno vuotando, non si trovano più affittuari, no11 si trovano più braccianti, tutti vogliono andare in Germania, o a Torino o in altre città padane, i salari diventano troppo alti e 110n è più conveniente tenere a coltura certe terre. Noi non riteniamo che siano questi i principali problemi che si pongono nelle cc zone di fuga »; i problemi principali sono quelli di cui abbiamo parlato finora. E da quanto abbiamo detto risulta che i brontolamenti· e le ql1erimonie intorno alle campagne meridionali che si vanno vuotando l1anno .per ora l1no scarso fondamento. Non solo: ma è un bene che i salari crescano e cl1e vi siano terre, la ct1i vera cc vocazione » culturale era stata forzata, cl1e vengono ora restituite alla loro vera cc vocazione ». Il fatto anzi cl1e si levino brontolamenti e querimonie aventi questo n1otivo prova in definitiva la giustezza delle nostre indicazioni relative alle nuove possibilità di intervento che, grazie alle migrazioni, si sono aperte nelle cc zone ,di fuga ». E tuttavia 11011ci libereremo co11fastidio dai brontolamenti e dalle querimonie, dopo aver precisato che essi non riguardano i problemi principali. Non sottovaluteremo, cioè, il pericolo su cui recentemente richiamava l'attenzione pure Rossi Daria (Quaderni di sociologia rurale, Feltrinelli, a. I, n. l); il pericolo che, cc u11a volta avviato, il processo e1nigratorio possa andare al di là del conveniente e possa, pertanto, portare, anzichè al riordinamento, all'abbandono » delle più povere regioni del Mezzogiorno. ~1a proprio perciò ci siamo chiesti anzitutto fino a che punto il processo emigratorio è ancora al di qtta del cc conve11iente » nelle varie « zo11e di fuga » e per quando si ritiene .che esso possa rischiare ,eli andare cc al di là del conveniente ». E proprio perciò ci siamo posti il problema di un articolato intervento dei pubblici poteri su quelle realtà del Mezzogiorno cl1e· consentono di definire con una relativa chiarezza la natura e i caratteri delle cc zone di fuga ». Non abbiamo dimenticato, e non dobbiamo mai dimenticare, infatti, che, cc se è necessario incoraggiare e aiutare in queste condizioni il processo emigratorio, esso deve essere guidato in modo da raggiungere contemporaneamente la stabilizzazione in luogo di una parte della popolazione residua attraverso un'azione particolarmente impegnata e difficile » (Rossi Daria, cit.). / 16 .· Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==