Nord e Sud - anno - VIII - n. 22 - ottobre 1961

• tanto sono comprensibili, ma nel diventarlo sono state anche idealizzate: e poi è ovvio il vantaggio del noto contrapposto all'ignoto. Ma la meta nostalgica, am1nirevole in linea di principio, è impossibile o non conveniente in pratica. Così « una buona parte del nostro dibattito politico, invariabihnente, viene dedicata all'elogio di istituzioni che i loro proponenti non desidererebbero affatto qualora fosse possibile conseguirle » (p. 132). L'ultima parte de I grandi problenii ( « Nostalgia della terra »), che è, in un certo senso, la meno impegnata sul piano dottrinario, si incentra su una visione idillica della vita in campagna e sulla possibilità di investirvi i propri risparmi. Galbraitb indulge al gusto di ironizzare sull'ermetismo di coloro che trattano con notevole gravità di questioni che egli dice d · affrontare solo perchè era piacevole scriverne: delle piccole imprese e del fallimento, dell'uso e del cattivo uso clelle terre abbandonate, dall'utilità della 1nonarchia. Il saggio qui più apprezzato e citato è stato: « Del coltivare un terreno abbandonato », in cui la nostalgia della terra si concretizza nell'indicazione scanzonata dei consigli per coltivare senza dispendio un terreno abbandonato, abitando in una vecchia casa rustica di cui è sufficiente rinnovare i colori per ritenere di averla messa a nuovo ... Co1ne appare anche dal nostro tentativo di sintesi, il libro non è l'organico svolgimento di un unico tema, ma la puntualizzazion~ di alcuni dei grandi problemi politico-economici della crisi e delle prospettive del mondo occidentale. Ciononostante, però, il risultato non è framméntario: abbiamo l'impressjone di guardare la società americana da grandi finestre che permettono di osservarne la struttura ed il funzionamento e di notarne i difetti più appariscenti. I saggi sui singoli problemi sono, perciò, altrettanti fasci di luce sulla società americana, e su quella occidentale in senso più lato, che ci appaiono con immediata evidenza in tutta la loro dinamica ed in tutte le loro manchevolezze, di cui la più preoccupante è la mancanza di fiducia nella propria forza e nel proprio intelletto e, in definitiva, nella propria capacità di affrontare e vincere la sfida col mondò sovietico. E questa sfida non la potrà valida1nente sostenere una società anestetizzata dalle « pastorellerie » degli schermi televisivi e guidata dall'irrazionale forza psicologica della pubblicità. D' altronde un'economia che dipende dallo stimolo artificiale dei bisogni non può sopravvivere a lungo. Occorre, percjò, con1e suggerisce Galbraith, un vigoroso scuotimento dal torpore, dalla pigrizia e dalle aqitudini tradizionali, per mettere in ordine la propria casa, senza aver paura dei sovvertimenti ed anche dei sacrifici, poichè essi sono il prezzo di quello che deve essere l'obiettivo di una società libera veramente «sana» : essere la forza che forgia la storia del mondo. LUIGI MAZZILLO Dir. Resp.: F. Compagna .. Segr. Redaz.: R. Cappa - Stampa: L'Arte Tipografica, S. Biagio dei Librai 39 Napoli Spedizione in abbonamento postale, Gruppo III . Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Napoli N. 13'24, 26 gennaio 1960 • PdnteJ in Italy . Tutti i diritti di proprietà letteraria ed artjstica riservati. I mnnoscritti anche non pubblicati non si restituiscono. Bibliotecaginobianco

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