Nord e Sud - anno - VIII - n. 22 - ottobre 1961

\ glese cli questo inondo, e 110n compren.de la cosa ·nuova ed universale che si fa ». Lo storico, insomma, ha raggi11nto t1na visione totale del fenomeno rivolt1zionario, ha colto la compenetrazione del veccl1io cl1e si continua nel nuovo e del 11t1ovocl1e si viene insieme creando, h.:1. i11teso l'universalismo del messaggio della rivoluzione e il sentimento di elezione nazionale che esso dà all'intero paese, esaltandolo ad imprese immense e sublimi; ha compreso, finalmente, insieme a qt1elle che ~i potrebbero cl1iamare le passività del processo storico, qt1anto in esso v'era di creazione e di acquisto per sempre per rumanità tutta intera. « È l'Ottantanove, tempo di inesperienza certamente, ma di generosità, di entusiasmo, di virilità e di grandezza, tempo immortale nella memoria, verso il quale si volgeranno, con ammirazione e rispetto, gli sguardi degli uomini quando saranno scomparsi tutti coloro cl1e ne sono stati spettatori e quan·do saren10 scomparsi, da tempo, ancl1e tutti noi ». Non si può qui dare conto minutamente di tutte le luminose intuizioni di Tocqueville nel libro pubblicato nel '56 come negli appunti pei volumi successivi. Ma non si può non ricordare rapidamente che egli aveva visto esattamente cl1e le riforme t'entate negli ultimi anni del vecchio regime avevano funzionato come acceleratori della crisi, affretta11do il collasso della monarchia; aveva anticipato quella che si potrebbe chiamare la storia agraria della Rivoluzione, giungendo a vallitare i passaggi di proprietà con un'approssimazione cl1e le ricerche (li tutto un secolo non hanno sensibiln1ente alterato: aveva fatto una diagnosi che resta ancora insuperata delle cause della rivolta popolare del 1788; aveva intravisto con ottant'anni di anticipo quella che sarà chiamata dalla più recente storiografia la rivolta nobiliare ... E tornano alla memoria le parole di Eduard Fueter: che cioè la storia della storiografia conosce pochi altri casi pei quali si possa parlare, come per quello dell'opera incompiuta .di Tocqueville, di una perdita letteralmente irreparabile. 124 Bibliotecaginobianco

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