Nord e Sud - anno - VIII - n. 22 - ottobre 1961

tratteggiata co11rara efficacia. E dieci anni dopo la pubblicazione del lJalzacchiano Medecin de campagne, quando la salma dell'imperatore era stata finalmente traslata agli Invalidi, at1spice Thiers, tra l' entusiasmo dei parigini, qt1ando il clima psicologico ed intellettuale in Francia era già i11teramente mutato e gli anni del Primo Impero non costit11ivano più una realtà vicina di sofferenze, di lutti, di guerre, di instabilità morale e di opprimente silenzio, ma erano t1n ricordo lontano, che si coloriva di grandezza e di gloria, 11el 1842, Tocqueville, eletto all'Acadé1nie e trova11dosi a dover pronunciare l'elogio del suo predecessore Lacuée de Cessac (uno dei grandi cc commis d' état » dell'Impero), forniva t1na prova ulteriore della sua ostilità alla leggenda dominante e insieme una sorta di anti-climax all'atmosfera che lo circondava. Lacuée de Cessac era stato• un esemplare perfetto, egli ammoniva, di quegli uomini dimentichi di se stessi e pronti a sottomettersi interamente al punto di vista di coloro cl1e avevano la suprema direzione dello Stato, i quali costituirono la ragione del st1ccesso del regi1ne 11apoleonico e insieme delle disgrazie della Francia. Una simile cosa - riconosce l'oratore - accadeva già col vecchio regime; ma Napoleone vi aggiunse la misura del suo genio: « egli possedeva l'intelligenza del secolo decimonono e doveva lavorare con una nazione quasi priva cli leggi, di consuetudini e di abiti stabili, t1na nazione che pareva nata allora. Ciò gli permetteva di modellare il suo dispotismo in modo più razionale ed avveduto di quanto non avesse fatto alcuno prima di l11i. Dopo aver impregnato di q11esto spirito tl1tte le leggi che regolavano le i11R11iterelazioni degli uomini tra loro e di ognuno con lo stato, egli fu in grado di creare le autorità incaricate pi eseguire tali leggi, e, nello stesso tempo, di subordinare queste autorità di guisa che esse non ,dipendessero da altri ». A questo modo la piramide era perfetta; 1na a questo modo, anche la Francia era condotta più lonta11a dalla libertà di quanto non fosse mai stata prima. Già, del resto, in una delle 11ote del viaggio in America, in quella che forse è la più importante di tutte, Tocqueville aveva ricordato l'esperienza -di Napoleone, riconoscendo la modernità del suo genio, e differenzian,dosi dallo schema reazionario cl1e vedeva nel Corso fatale solo una manifestazione del demoniaco, ma segnando anche ciò per cui Napoleone aveva rappresentato una dege11erazioneinvolutiva rispetto agli ideali rivoluzionari originarj: la .distruzione della libertà politica. Nel '42 tornava lo stesso giudizio, forse più sfumato ma anche più doct1mentato e fatto più maturo dal decennio di 1neditazione che era intercorso : e tanta era stata la penetrazione di 117 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==