Nord e Sud - anno - VIII - n. 22 - ottobre 1961

date, egli aveva vissuto un'altra deludente esperie11za. Rieletto de1Jutato con una votazione quasi plebiscitaria e tornato a Parigi, era stato chiamato a far parte della con1missione incaricata di preparare il progetto di costituzione: e qui la sua idea fondamentale di creare in Franc"ia una repubblica del tipo di q,uella americana era stata sostanzialmente respinta dai colleghi, che avevano bocciato quasi tutte le sue proposte. La repubblica si veniva così a trovare istitt1zio11almente debole; ed era insieme priva di forze politiche, poichè l'estrema sinistra, ora battuta, continuava a vedere in essa solo lo strumento di t1n ulteriore totale rovesciamento sociale, e il ceto medio e soprattutto le classi agricole della provincia la odiavano come simbolo della pat1ra provata in febbraio ed in giugno, e che non era ancora terminata. E, finalmente, pericolo più grave di tutti gli altri, il fantasma della restaurazione bonapartista: il 4 giugno Luigi-Napoleone era stato eletto deputato all'Assemblea Costituente da ben quattro dipartimenti, nel corso di elezioni supplen1entari; e il 10 dicembre diventava presidente della Repubblica. D'altra parte, Tocqueville ebbe piena conferma dei suoi timori allorchè all'Assemblea Legislativa, eletta nel '49, il paese elesse un numero assai esiguo di repubblicani liberali ed una fortissima rappresentanza di legittimisti e conservatori, che accettava110 la repubblica solo a fior di labbra. Non v'era bisogno di essere grandi profeti per comprendere che le agitazioni non avrebbero avt1to termine, che il regime era in un equilibrio precario e che le ambizioni del Principe-Presidente, rafforzate dal timore di conservatori e moderati, ne avrebbero avuto facilmente ragione. E tuttavia nel giugno '49 egli accettò di essere ministro degli esteri: « sento troppo l'estrema gravità del momento - aveva scritto a Beaumo11t il 19 maggio - per non dirvi, con la IJiÙ autentica sincerità, che metto da parte ogni sentimento personale e sono del tutto pronto ad essere qualcosa, oppure a non essere 11ulla, secondo che sarà utile ». E certo nella decisione di Tocqueville, oltre al legittimo desiderio di coronare i11qualche modo la sua carriera politica, ebbe un peso notevole la speranza di poter rafforzare il regime repubblicano mercè quella politica moderata e insieme ferma che egli sentiva di impersonare. Ai conservatori, tuttavia, non bastava110 neppt1re le garanzie offerte dai Barrot, dai Tocq.ueville, dai Dufaure; e il Presidente non voleva ministri, ma esecutori di ordini: il governo fu licenziato il 31 ottobre senza aver raggiun_to nessuno degli obiettivi che si era ripromesso. D'ora in poi gli avvenimenti si susseguiranno ad t1n ritmo rapido verso il fatale scioglin1ento del colpo di stato del dicembre 1851. cc Questo - scriverà Tocqt1eville - 114 Bibliotecaginobianco

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