con pochi altri, di avviare in Francia l'edificazione. di un autentico re- . • gime democratico prima che fosse troppo tardi, sarà su tutto questo che Tocqueville insisterà nella circolare agli elettori di Valognes del 13 febbraio 1839, nella battaglia elettorale da cui doveva uscir vittorioso:· « no-n v'è in Fra11cia, e, non temo di dirlo, neppure in Europa, un solo uomo che abbia mostrato in modo più aperto che la vecchia società aristocratica era scomparsa per sempre, e che agli uomini del nostro tempo non restava altro da fare se 110n organizzare, progressivamente_ e prt1dentemente, stille stie rovine la nuova società democratica. Nessuno ha compiuto più sforzi di quanti ne abbia fatti io per mostrare che era necessario, senza uscire fuori del quadro istituzio11ale monarchico, giungere a poco a poco a porre il governo del paese nelle mani di tutto il paese ». L'otto marzo 1839 il quotidiano cc Le Siècle », in polemica col . cc J ournal des Débats », salutava in Tocqueville un deputato liberale ed indipen.dente, sulle cui idee potevano nutrire dubbi solo cc coloro che dimenticano facilmente o che non hanno mai letto il mirabile libro sulla democrazia in America ». Il primo problema che Tocqueville dovette affro11tare, una volta eletto deputato - e la cosa ha del paradossale - non fu un problema di politica interna, ma la questione dell'abolizione della schiavitù nelle colonie francesi. La sua fama di autore d·ella Démocratie en Amérique g'i valse di essere chiamato a far parte della commissione che doveva stt1diare il problema, e di essere, addirittura, l'estensore del rapporto conclusivo. E in effetti il tema era fatto per lui; tanto che egli 110n si contentò delle luminose pagine scritte nel luglio 1839, e continuò ad approfondire la questione fino a farne l'oggetto dei memorabili articoli pubblicati nel Siècle tra l'ottobre e il dicembre 1843 (nei quali la tesi abolizionista era sostenuta con ricchezza di argo1nentazioni) e poi ancora fino ad un lucidissimo discorso alla Camera del 31 maggio 1845, che costituì il suo personale contributo _alle leggi del luglio dello stesso anno che sancivano l'abolizione della schiavitù. E ancor più paradossalmente il primo disco"rso politico di Tocqt1eville deputato fu un discorso di politica estera, sulla questione turca, pronunciato il 2 luglio 1839, un discorso dal tono accesamente patriottico, nel quale si faceva colpa al governo di non aver conse"rvata intatta la grandezza della Francia. E del resto lo stesso to-no avrebbe avuto anche un suo successivo intervento sulla medesima questione del dicembre 1840, e dunque successivo a quella che egli considerava l'umiliazione del trattato di Londra del l11gliodello stesso anno. Tocq11eville esprimeva qui quello che riteneva 108 ibliotecaginobianco
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