Nord e Sud - anno - VIII - n. 22 - ottobre 1961

compreso che le istituzioni politiche propriament~ dette non potevano reggere da sole il peso delle nuove tensioni derivanti dal desiderio delle· masse di partecipare alla vita politica, e che, pertanto, la libertà non era più ,garantita soltanto dall'equilibrio dei poteri al li.vello istituzionale, ma doveva essere tutelata e come rinvigorita nel seno stesso della società da nuovi equilibri tra i vari segmenti di cui la società stessa era costituita. Di qui la necessità di stimolare al massimo la creazione di sempre nuove associazioni (e soprattutto di quelle politiche e civili) che si ponessero degli obiettivi che superavano gli interessi particolari e che agissero, quindi, come nuovi corpi intermedi. 11i pare che su questo punto vi sia un ulteriore approfondimento del pensiero di Tocqueville e che la seconda parte della Démocratie en Am,érique fornisca i documenti di una meditazione più matura ed avanzata di quella che ispira le pagine della prima parte dell'opera. Dalla consapevolezza della necessità dei corpi intermedii a salvaguardia della libertà deriva anche la ferma polemica anti-centralistica, cl1e caratterizza tutto il pensiero politico di Tocqueville. Egli 4 aveva potuto cogliere in America l'importanza delle autonomie comunali come nucleo primario di libertà e come articolazioni originarie di una società libera, aveva potuto valutare le conseguenze politiche importantissime di un sistema amministrativo decentrato, aveva, finalmente, potuto constatare come procedendo dal New England verso il Sud il senso delle libertà comunali si affievolisse e come si affievolisse, insieme, la libera dinamica del corpo sociale: e questa lezione degli Stati Uniti rimarrà fondamentale per lui. Inoltre, proprio in America, considerando la vigoria di vita civile prodotta dal decentramento, egli aveva colto la confusione pericolosa che si faceva in Europa, e soprattutto in Francia, su una questione •di tanta importanza, la confusione, cioè, di acce11tramento politico ed accentramento amministrativo, e aveva potuto mostrarne nella sua opera le calamitose conseguenze. cc Sono convinto - si legge appunto nella Démocratie en Amérique - che quando l'amministrazione centrale pretende di rimpiazzare completamente il libero concorso dei principali interessati si sbaglia o vuole irtgannare. Un potere centrale, per illuminato e saggio che lo si supponga, non può abbracciare da solo tutti i partic·olari della vita di un grande popolo ... Il centralismo giunge facilmente, è ben vero, a sottomettere le azioni esteriori degli uomini ad una certa uniformità... Ma quan,do si tratta di scuotere profondamente la società, di imprimerle un ritmo rapido, la sua forza sparisce ». Questo del decentramento come istituzione fondamentale della 102 Bibliotecaginobianco

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