Nord e Sud - anno - VIII - n. 22 - ottobre 1961

il 1840, ossia tra la pubblicazione della prima parte della Dé11~ocratie en Amérique e quella .della seconda parte, Tocqueville aveva fatto una altra scoperta fondamentale. Che, cioè, nelle moder11e società democratiche v'era un fatto cl1e fu11zionava da acceleratore del livellamento egualitario e insieme da generatore di u11anuova e temibile aristocrazia, un fatto· cl1e rendeva quelle società ancora più -inermi, e dunque ancora \ più esposte alla minaccia del dispotismo: il processo di industrializzazione. La realtà e le dimensioni del problema gli erano apparse alla mente come d'improvviso, durante il suo secondo viaggio in Inghilterra, a Mancl1ester, il 2 luglio 1835: cc alzate la testa ... e vedrete sorgere i palazzi immensi dell'industria ... Questi enormi edifici impediscono all'aria ed alla luce di penetrare nelle dimore umane che essi dominano, e che circondano di una nebbia perpetua. Qui lo schiavo, là il padrone; là le ricchezze di pochi> qt1i la miseria dei più. Là le forze organizzate di una moltitudine producono, a beneficio di un singolo, tutto ciò che la società umana non aveva ancora saputo darsi; qui la debolezza degli individui si rivela ancora più i11erme cl1e nel deserto... Che specie di essere fatto tutto di materia deve diventare, di necessità, un uomo che fa la stessa cosa durante dodici ore circa tutti i giorni della sua vita, tranne la domenica?». Nell'atmosfera fumosa di una delle città più i11dustrializzate del tempo, tra i fulgori dei forni ed i sibili del vapore, molti anni prirr1a di Marx, Tocqueville aveva intuito il tema dell'alienazione proletaria e della riduzione a merce dell'operaio: a mano a mano -- che si specializza, cl1e si conce11tra in una sua funzione particolare nel1' ambito .del quadro generale della produzione, scriverà egli nella seconda parte della Démocratie en Amérique, l'operaio diventa più debole, più inerme, si disuma11izza, no11appartiene più a se stesso ma al _ suo mestiere, che non potrà più abbandonare, diventa una cosa, una m'erce. E nel contempo si accresce smisuratame11te la dista11za tra esso ed il datore di lavoro: tra loro non v'è più nt1lla in comt1ne, se 110ngli infiniti anelli di t~na catena sn1isuratamente lunga, che tengo110 insieme le due estremità. E 11asceu11anuova aristocrazia: « quando si risale alla fonte prima, si ha l'impressione di vedere l'aristocrazia scaturire per uno sforzo naturale dal serio stesso della democrazia. Ma questa aristocrazia non rassomiglia affatto ai ceti aristocratici che l'ha11no preceduta ... Essa non si fissa quasi mai tra la popolazione industriale che dirige, ed il· suo fine non è di governare quest'ultima, ma di servirsene ... e, dopo avere impoverito ed abbrutito gli uomini di cui si serve, li abbandona in tempo di crisi alla pubblica carità, perchè lì nutra ... Tutto consideI 100 Bibliotecaginobianco

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