Nord e Sud - anno VIII - n. 21 - settembre 1961

fatto che occorrerann<:) degli anni per mettere in pie11a efficienza le loro strutture, in gran parte disperse, impoverite o sviate. Prima di ottenere infatti i risultati che tutti vogliamo· occorrono come mi11imo 6-8-10 anni di lavoro. Se 110nv·ogliamo, pertanto, perdete gli anni migliori, occo!re, oltre cl1e un programma di fo11do, anche un programma di emergenza, rivolto a realizzare, oltre che i miglioramenti immediatamente conseguibili nelle facoltà di agraria, anche un miglioramento qualitativo dei tecnici che sono già al lavoro. Non dimentichiamo, d'altra parte, che l'agricoltura moderna è, e diventa sempre più, un'agricoltura specializzata.' Se faremo, quindi, benissimo - a mio avviso - a mantenere i nostri corsi universitari di quattro anni per la formazione di tecnici e di funzionari con preparazione polivalente, sempre più largamente richiesti in un'agricoltura organizzata, dobbiamo anche cominciare a far funzionare in modo, sistematico le scuole di specializzazione, mettendo a servizio· in ogni campo quanto c'è di meglio nel mond·o, cl1iamando gli scienziati specialisti dove si trovano e pagandoli quel che meritano. È ridicolo, infatti, per fare un solo esempio, cl1e in Italia, con t1n patrimonio- zootecnico valutato in oltre 1.50·0 miliardi, non ci sia una sola scuola post-universitaria per la formazione di specialisti di alto livello nei tre settori fondamentali,. del miglioramento genetico, della difesa sanitaria e dell'alimentazione del bestiame. E gli esempi p·otrebbero essere ovviamente moltiplicati. 2° punto - Il problema più complesso di fronte al quale ci troviamo - come è stato qui detto da tutti - è qt1ello di uno svil11ppo organizzato della n·ostra· agricoltt1ra rispetto al mercato. Se questo è vero mi spìace di dover dire cl1e il problema dei Consorzi Agrari e della loro Federazione - che occupano effettivamente e potenzialmente una posizione centrale nella struttura di mercato della nostra agricoltura - si pone nella1 sua interezza e deve essere affr•ontato subito su base nazionale: deve essere quindi studiato a fondo, carte in tavola. Alla fine vedremo quello che sarà il risultato, ma bisogna che questa organizzazione, che noi rispettiamo in pieno, non_si illuda di poter mantenere la1 situazione qual' è, poichè deve affr•ontare - come organo pubblico nel quadro di un'organica politica agraria - i problemi nuovi in 111odonuovo e aperto. 3° punto - Credere che il Ministero dell'Agricoltura, quale· è oggi organizzato, con le sue strutture, con le sue divisioni interne centrali e periferiche sia in grado di affrontare, i problemi dell'ammodernamento 96 Bibliotecaginobianco

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