tore. È un tipo di legisla·zione .diverso dall'attuale che richiede un profondo ripensamento di ordine giuridico, non foss' altro perchè una legislazione a carattere facoltativo potrebbe rappresentare la strada aperta a tt1tti gli arbitrii se la legge non sapesse rtirovare le garanzie in una altra maniera, oltre che nel valore e nell'agilità del piano stesso. Passiamo a considerare brevemente il terzo punto, quello relativo agli strumenti. Tutto quello cl1e sono venuto dicendo può essere più o meno vero, ma è certo cl1e tutti sarete d'accordo con me nel riconoscere che, qualunque debba essere l'avvenire dell'agricoltura italiana, con gli strumenti che oggi abbiamo a disposizione n<)n si può risolvere nessun problema da qualsiasi punto di vista ci si metta. Bisogna, cioè, rendersi conto che, senza la creazione di una serie di servizi, di istituzio-ni e di strumenti nuovi, e senza il rin11ovamento di alcuni di quelli esistenti,. certi problemi non si poss·ono risolvere. Gli altri paesi li hanno creati o rinnovati, e altrettanto dobbiamo fare noi. Anche a questo riguardo non 110 alcuna intenzione di esaminare con voi quali questi strumenti debbano essere. Non è compito di questa mia conversazione il dirlo, tuttavia tre punti fondamentali meritano di essere messi in rilievo : 1° punto - Agricoltura moderna, agricoltura orga11izzata, agricoltura IJia11ificatasi fa coi tecnici o non si fa. Orbene, la situazione nella quale ci troviamo per quanto riguarda la formazione dei tecnici agrari è assurda. Le nostre facoltà, infatti, continuano a reggere su ipotesi che 110n ha11no alcu11a rispo11denza nella realtà - come qt1ella che loro compito fondamentale sia la formazione di direttori di aziende agrarie - mentre fanno ben poco per formare quel tipo di tecnici responsabili dei vari servizi pubblici e quei tecnici specializzati cl1e sempre più numerosi e qualificati occorrerebbero per l'ammodernamento e l'organizzazione della, 11ostra agricoltura. È evidente, perta11to, l'estremo bisogno di una trasformazione in questo settore. .., Le facoltà di agraria no11possono essere lasciate nella condizione in cui sono, non dico di cenerentola, ma di ultime nel quadro universitario italiano, le cui miserie tutti conoscono. Da questa Conferenza dovrebbe, pertanto, uscire alta e forte l'affermazione della primaria importanza del problema della formazione dei tecnici a tutti i livelli e della 11ecessità, quindi, di un potenziamento· immediato - a spese del Ministero dell'Agricoltura, o meglio ancora in base ad t1na legge speciale di finanziamento pluriennale - delle Facoltà di Agraria, in considerazione del 95 Bibliotecaginobianco
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