r - dier11a situazione economico-politica. Esse l1anno supposto, cioè, il mantenimento di un'economia di mercato, di una situazione di pace e 110n di guerra, delle relazioni internazionali che siamo venuti annodando con paesi ben più solidi del nostro, i quali, a loro volta, hanno la struttura e la situazione economico-politica caratteristicl1e del mo11do occidentale e dell'epoca econ•omica 11ella quale siamo vissuti. Tutte le posizioni, rappresentate in questa Conferenza, si sono attenute - ripeto - a questa previsione, salvo una1 : quella rappresent~ta dall'Alleanza Contadina. Non avendo seguito per intero la discussione non poss<) giudicare di altre prese di posizione. Può darsi, per esempio, che negli interve11ti della Confederazione Generale Italia·na del Lavoro si sia espressa una posizione simile a quella dell'Alleanza Contadina; ma, 110n potendo fare riferime11to preciso a un discorso esplicito a quest•o riguardo, debbo osservare cl1e, a mia conoscenza, in moltissimi altri casi la posizione della C.G.I.L. si è presen- 'tata in modo diverso. Le prospettive, le soluzioni, l'impostazione dei problemi data dal1' Alleanza Contadina sono sostanzialmente imperniate st1 due. fonaamenti: da t1na parte una riforma agraria generale, che distribuisca tutta la· terra e generalizzi, quindi, una proprietà coltivatrice potenziata dall'associazione volontaria, e da tutte le altre cose cl1e abbiamo sentite; e, dall'altra parte, una inversio11e nel rapporto tra prezzi dei prodotti agricoli e prezzi dei prodotti industriali, ottent1ta attraverso lo stroncamento del predominio delle attuali situazioni monopolistiche e oligopolistiche. Nei riguardi di questa posizione - rispettabilissima, e che rappresenta indubbiamente u11ideale i11cui molti possono credere - osservo una sola cosa: cl1e essa esce dalla prospettiva e dalla previsione di cui abbiamò parlato, e comporta. una prospettiva ed una previsione radicalmente diverse. Naturalmente se questa diversa· prospettiva e previsio,ne, implicite nella posizione dell'Alleanza Contadina, dovessero prevalere, tutto quello cl1e siamo vent1ti dicendo dovrebbe essere cambiato e cambierebbero anche tante altre cose, dal pia110 di svilt1ppo economico-industriale del pa·ese al piano dei pubblici e privati investimenti. Cambierebbe tutto: sorgerebbe cioè in quel momento un tipo di situazione economico-politica diversa che non definisco e non so quale sarebbe, ma che, in ogni c3:so, comporterebbe una •discussione su questi problemi completamente nuova. Non possiamo evidenten1ente impostare i nostri ragionamenti in 87 Bibliotecaginobianco
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